Olbia, la realtà virtuale per alleviare ansia e dolore durante la chemio
Premiato a Roma lo studio realizzato dalla Struttura complessa di Oncologia medica dell’Asl Gallura
Olbia. La realtà virtuale come strumento per alleviare ansia, affaticamento e dolore che possono sopraggiungere durante la chemioterapia. La Struttura complessa di Oncologia Medica della Asl Gallura ha sperimentato questa innovazione tecnologica all’interno dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, coinvolgendo diversi pazienti in cura. I risultati sono stati illustrati in uno studio sulla Virtual Reality immersiva che nei giorni scorsi, a Roma, ha ricevuto il primo premio al congresso nazionale dell’Associazione Italiana Oncologia Medica.
«Abbiamo condotto uno studio monocentrico come sperimentatori Rct – spiega Antonella Delogu, infermiera dell’Unità operativa di Oncologia Medica e membro del Working Group Nursing Aiom – e ringraziamo il dottor Burrai per averci individuato come unico centro sperimentatore. È stato possibile dimostrare che la tecnologia può amplificare gli effetti dell’umanizzazione delle cure e portare un beneficio concreto ai pazienti oncologici anche con trattamenti non farmacologici». Lo studio proposto e ideato da Francesco Burrai, docente delle Università di Milano e Sassari, è stato pubblicato sul Tumori Journal, diffuso proprio durante il congresso dell’Aiom.
Il trial è stato registato anche sull’Us National Institutes of Health. I pazienti, per quattro mesi, sono stati suddivisi in tre gruppi durante la chemioterapia antiblastica infusiva: trattamento con la Virtual Reality, trattamento con la Medicina Narrativa basato sulla scrittura libera e cure standard durante le quali possono essere effettuate attività a piacere. I pazienti che utilizzavano la realtà virtuale venivano dotati dagli infermieri di un visore ad alta definizione, con immagini di qualità compresa tra 4K e 8K e una visualizzazione a 360 gradi. I video della durata di trenta minuti rappresentavano principalmente paesaggi naturalistici, spiagge, deserti e ambienti sottomarini.
Alla fine dei trattamenti sono stati esaminati i tre valori di “ansia”, “fatigue” e “dolore” e i risultati sono stati molto positivi rispetto a quelli registrati per le altre due tipologie di cura, con una diminuzione dei tre valori di riferimento per i pazienti che sceglievano la Virtual Reality immersiva. Non è stata rilevata la presenza dei sintomi della Cybersickness, ovvero la sensazione di disturbi provocati dall’utilizzo della realtà virtuale. «L’iniziativa è stata fortemente voluta dal precedente direttore della nostra Struttura complessa, Salvatore Ortu – aggiunge il neo direttore della Sc di Oncologia Medica, Natale Tedde – ed è stato possibile portarla avanti anche grazie al supporto dell’Associazione oncologia Paolo Secchi di Olbia, che ci ha donato gli strumenti tecnici utili alla sperimentazione. Visti i risultati, l’auspicio è che la Virtual Reality immersiva possa essere presto introdotta come metodo ufficiale per alleviare gli effetti collaterali durante il trattamento chemioterapico».