Visite dal medico di famiglia? Non prima di 40 giorni
Pesanti disagi per 1800 pazienti di La Maddalena costretti ad aspettare anche per una ricetta
La Maddalena «Andare dal medico di famiglia? Un’impresa. Se ti va bene, riesci a ottenere l’appuntamento dopo un mese, altrimenti devi aspettare almeno per 40 giorni». A protestare sono 1800 pazienti che, dalla fine di ottobre, dopo l’andata in pensione di Michele Demontis, sono stati presi in carico dal dottor Luigi Morra. «Non ce la prendiamo certo con lui, che fa tutto il possibile per garantire la miglior e tempestiva assistenza. Il problema è il sistema: non funziona».
Ma ecco che cosa sta accadendo. «Adesso – spiegano alcuni pazienti – c’è una guardia giurata che risponde al telefono dall’ambulatorio della casa della comunità di Padule e fissa gli appuntamenti con il medico. «Ma è impossibile averlo nel giro di qualche ora o entro poco tempo. Non solo: a volte capita che nessuno risponda per giorni . Una situazione pesante, che va a colpire soprattutto gli anziani e i pazienti fragili ma che crea difficoltà anche ai giovani. A un ragazzo che aveva un forte dolore all’orecchio, è stato fissato l’appuntamento per gennaio. In alcuni casi, poi, alcuni di noi per avere una ricetta bianca si sono dovuti rivolgere ad altri specialisti. Ci auguriamo che la Asl risolva la grave criticità, perché così non si può andare avanti».
Ma c’è anche un’altra problematica che i cittadini hanno deciso di sollevare, «Padule è una zona periferica ma è lì che si trova la casa di comunità ed è lì che ci sono gli ambulatori. Per raggiungere il quartiere, chi non è autonomo deve per forza farsi accompagnare da qualcuno con i disagi che ne conseguono. Abbiamo allora una proposta: all’ospedale Paolo Merlo, decisamente in posizione centrale, ci sono decine di stanze vuote nelle quali i medici di famiglia potrebbero essere spostati. Per molti di noi, sarebbe un aiuto prezioso». (s.p.)