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Olbia

L’evento

Olbia, il genio di Fellini tra documenti, fotografie e moto d’epoca


	Un momento dell'inaugurazione della mostra
Un momento dell'inaugurazione della mostra

In aeroporto la mostra dedicata al grande regista e al montatore Leo Catozzo

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Olbia. Fotografie, documenti, motociclette. È stata inaugurata all’Artport Gallery e nella sala arrivi dell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia la mostra fotografico-documentale “La dolce vita di Fellini e Catozzo: tra sogno, magia e realtà”. Si tratta di un omaggio al genio cinematografico di Federico Fellini e al talento innovativo del montatore Leo Catozzo. Ideata e organizzata dall’associazione culturale Il Leone e le Cornucopie, l’esposizione ha l’obiettivo di esplorare aspetti inediti della vita professionale e privata del maestro riminese, intrecciando le sue esperienze artistiche e umane in una narrazione unica.

Tra i presenti al taglio del nastro i direttori artistici Fabio Alescio e Tiziana Biscu, l’ad di Geasar Silvio Pippobello, le dirigenti dell’assessorato al Turismo della Regione Alessia Pillai e Valentina Pisano, il figlio di Leo, Alberto Catozzo, e Costantino Frontalini, presidente del Museo del Sidecar di Cingoli. Uno degli aspetti più suggestivi della retrospettiva è la sezione dedicata alle motociclette, un tema che attraversa quasi tutta la produzione cinematografica di Fellini. Le due ruote, pur non essendo mai state parte della vita personale del regista, occupano un ruolo simbolico fondamentale nei suoi film, rappresentando libertà, ribellione e modernità.

La mostra riunisce nove motocicli originali, accuratamente restaurati dal Museo del Sidecar di Cingoli, che trasportano il visitatore in un viaggio attraverso la carriera e l’immaginario felliniano. Tra i pezzi più iconici spicca il motocarro Zampanò, protagonista del capolavoro La Strada, un veicolo spartano che rappresenta il duro e poetico vagabondare del personaggio interpretato da Anthony Quinn. Costantino Frontalini, direttore del museo marchigiano dove sono conservati molti veicoli dei principali film dell'industria cinematografica italiana a soggetto motociclistico, sottolinea la presenza in mostra del veicolo simbolo de La dolce Vita, la vespa sulla quale i paparazzi fuggivano dopo aver immortalato scatti rubati: «Il loro era un mestiere in velocità per potersi guadagnar da vivere – dice Frontalini – e grazie ad un veicolo come questo, che li facilitava per le due ruote e il cestello posizionato sul manubrio anteriore per riporre la proprio macchina fotografica e il flash, riuscivano a collezionare risultati sorprendenti. Non solo un mezzo di trasporto, quindi, ma un vero e proprio strumento di lavoro». In mostra anche l’imponente Harley-Davidson WL 750 di Amarcord, una moto che Fellini trasformò in un archetipo del motociclista, celebrandone il fascino mitologico.

La mostra celebra anche il rapporto professionale e umano tra Fellini e Leo Catozzo, montatore di capolavori come La Strada, Le Notti di Cabiria, La Dolce Vita e 8½. In esposizione, alcuni prototipi originali della celebre pressa Catozzo, un’invenzione rivoluzionaria che ha cambiato per sempre il montaggio cinematografico. «La mostra testimonia una grande amicizia tra mio padre e Fellini – rivela il figlio di Leo, Alberto Catozzo – e stimola una serie di ricordi della mia infanzia, legati tanto alla sfera affettiva che a quella professionale. Il successo della pressa Catozzo fu infatti rilevante nella realizzazione di due dei capolavori felliniani assoluti, La Dolce Vita e Otto e Mezzo, ma quando per mio padre subentrarono successivamente altre sfide lavorative e lui e Fellini si dovettero allontanare, i rapporti si incrinarono inevitabilmente».

Diversi gli eventi culturali previsti all’interno della mostra: le proiezioni de La dolce Vita e Amarcord, rispettivamente l’11 e 14 dicembre alle 20, entrambe nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna, e il doppio evento musicale in programma il 16 dicembre a partire dalle 21, con l’esibizione del maestro Gian Domenico Anellino che eseguirà le più famose colonne sonore del cinema e la performance del Gruppo Gospel di Olbia Movin’on Up Gospel Choir, che concluderà la serata con i canti natalizi. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 31 dicembre, con ingresso libero a tutti.

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