Olbia, il Comune ha comprato il cinema Astra: ecco quanto spende e cosa diventerà
Il consiglio comunale ha votato compatto per l’acquisto dell’immobile dal privato
Olbia. Sul Pul si sono scambiati domande, risposte e anche qualche critica. Sul cinema Astra, invece, tutti d’accordo. E alla fine è arrivato anche l’applauso. Oggi, 9 dicembre, il consiglio comunale ha dato il via libera all’acquisto della storica struttura. Diventerà un teatro. Il sindaco Settimo Nizzi dice: «Realizziamo un sogno della nostra città». E la sorpresa è che l’amministrazione spenderà molto meno di quanto preventivato tempo fa: 975mila euro, mentre in passato il consiglio comunale aveva messo a disposizione due milioni di euro. «Con questo atto abbiamo l’autorizzazione alla stipula dell’acquisto completo – spiega il sindaco –. E con i due milioni di euro a disposizione, faremo l’acquisto e procederemo a conferire l’incarico per la progettazione. Finalmente anche Olbia avrà un teatro». A far scendere il prezzo, evidentemente, è stato il vincolo imposto tempo fa dalla Soprintendenza, che aveva di fatto ristretto il raggio d’azione. Sono infatti vietate la demolizione e la ricostruzione ed è stata inoltre imposta la salvaguardia delle caratteristiche architettoniche originarie.
Verso il teatro. La svolta è di quelle importanti. È da decenni che in città si parla del recupero dell’ex cinema, inaugurato nel lontano 1953 ma nel tempo diventato quasi un rudere. La trattativa con i privati – la famiglia Bagatti – è stata piuttosto lunga, ma negli ultimi mesi ha subito una decisiva accelerata. Trasformare il vecchio Astra in un teatro significa innanzitutto dotare Olbia di una struttura che non ha mai avuto, ma vuol dire anche riqualificare una delle zone più degradate della città. E cioè piazza Mercato e dintorni. Per questi motivi, oggi, la minoranza ha votato con la maggioranza. «Il sindaco ha il pieno mandato dell’aula – dice la consigliera Ivana Russu, del Pd –. Riqualificazione a parte, questa operazione cambierà a livello sociale e culturale la città. Olbia ha 60mila abitanti e non ha ancora un teatro: un peso che ci portiamo dietro da troppo tempo». Sulla stessa linea Alfideo Farina del M5s: «Questa operazione ci arricchisce e ci dà ulteriore lustro. Ed è anche una dimostrazione di coesione, tra di noi, quando si parla dell’interesse dei cittadini».
Il Pul. Il via libera all’acquisto dell’Astra è stato dunque salutato da un applauso. Meno fair play, invece, per quanto riguarda il Piano di utilizzo dei litorali. La giunta ha portato in consiglio l’approvazione della proposta del piano, con annesso avvio delle procedure di esproprio nel retrospiaggia. Si tratta del primissimo passo: più avanti arriverà il momento dell’adozione, delle osservazioni e del passaggio negli uffici regionali. Il sindaco Nizzi ha ribadito i punti centrali del Pul: salvaguardia ambientale e riduzione degli spazi dedicati agli ombrelloni delle concessioni, con la quota della spiaggia libera che sale al 70 per cento. L’ingegnere Francesco Licheri ha illustrato i primi dettagli del piano, dalle dimensioni e i materiali dei chioschi fino all’arretramento delle stesse strutture, passando per l’allontanamento dei parcheggi dalle dune. Diverse le perplessità dei consiglieri di minoranza, che non bocciano l’idea di fondo ma la reale applicazione. Alla fine, in attesa di ulteriori chiarimenti, l’opposizione si è astenuta. Presenti in aula anche diversi balneari.
Le panchine. In Consiglio si è parlato anche dell’eliminazione delle panchine dal centro per ragioni di decoro e sicurezza. A criticare la mossa del sindaco sono stati i consiglieri del Pd Antonio Loriga, Maddalena Corda e Gian Luca Corda. Settimo Nizzi ha risposto: «La stragrande maggioranza dei cittadini e dei commercianti è d’accordo». Poi ha sostenuto che non esistono altri modi per allontanare le persone «che bivaccano e stazionano lì a tutte le ore». L’unica panchina risparmiata è quella di fronte al tabacchino di piazza Regina Margherita, a disposizione soprattutto dei pensionati che frequentano la piazza.