Bilanci, regole e progetti: «La Maddalena, ecco il nuovo corso del Parco»
La commissaria straordinaria Rosanna Giudice tira le somme: «Da luglio siamo tornati a correre»
La Maddalena. Il Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena è tornato a camminare, anzi a “volare”. Dopo oltre un anno di stop, senza presidente e consiglio direttivo, le attività sono ripartite lo scorso luglio, in seguito alla nomina dell’ex sindaca maddalenina Rosanna Giudice a commissaria straordinaria, che ora tira le somme di questi primi mesi e illustra gli obiettivi futuri. La linea dettata dalla commissaria è stata fin da subito quella di dare attenzione ai residenti e di educare tutti i fruitori del parco al rispetto delle regole. Altre parole d’ordine sono state sinergia e condivisione con gli altri enti locali, ma soprattutto la salvaguardia dell’ambiente, che per la commissaria equivale a quella della salute umana.
Ripresa. «Ho iniziato il 24 di luglio in una situazione pessima – spiega Rosanna Giudice – all’interno di un ente con un’area di competenza passata da 26 a 47 mila ettari, fermo da più di un anno e con il personale senza stipendio, ma che ora ha avuto quanto gli spettava. E da allora, grazie a un direttore serio come Giulio Plastina e dei collaboratori validi, abbiamo volato». E infatti, sin da subito sono state portate in campo azioni anche severe, come il provvedimento del 6 agosto scorso, che ha messo diversi paletti “per salvaguardare gli habitat e i fondali a posidonia”, con un inasprimento delle sanzioni per i trasgressori. Posidonia che continuerà ad essere tutelata anche in futuro. «Abbiamo intenzione di limitare la presenza antropica con una calata di boe in quelle zone dove questa pianta ha attecchito e sta crescendo bene».
Un altro passo importante è stato compiuto al Centro di educazione ambientale: «Abbiamo reso il Cea una clinica di primo soccorso con i vasconi per le tartarughe; ne abbiamo salvata una che stava per perdere la pinna, che ad aprile verrà liberata all’Asinara». Tra le altre azioni, diverse le convenzioni stipulate con le università isolane. «Due sono state fatte con l’Università di Sassari: con il dipartimento di agraria – con il quale, insieme al Mase, prosegue anche il monitoraggio degli insetti impollinatori – per la ricerca e la conservazione della biodiversità e con quello di veterinaria per il controllo della nacchera, organismo precipuo delle nostre acque». Una convenzione per il monitoraggio e la conservazione della biodiversità vegetale era stata firmata anche con l’Università di Cagliari. Inoltre, grazie soprattutto all’Arcipelago senza plastiche, ma anche all’associazione Plastic Free, sono stati recuperate dai fondali marini 140mila tonnellate di rifiuti.
Futuro. Oltre a opere di amministrazione ordinaria, poi, come la manutenzione delle staccionate in legno o la gestione della sentieristica o ancora il servizio di armo e disarmo dei campi boa, sono state avanzate diverse candidature a vari progetti ed è stato approvato quello Pelagos-Claps, per la protezione dei mammiferi marini. «Abbiamo anche presentato un protocollo per l’istituzione della biosfera Unesco Mab, che coinvolge anche altri enti, come l’Amp Capo Testa Punta Falcone e il parco dell’Asinara». Inoltre, il Mase e la Regione hanno approvato il piano antincendio e, sempre con la Regione, è stato creato un partenariato relativo all’accessibilità delle spiagge. «Abbiamo individuato sei-sette spiagge – spiega Giudice – dove potranno accedere persone con disabilità permanente, ma anche temporanea, come nel caso di chi utilizza le stampelle. E vorremmo far sì che anche le imbarcazioni si dotino di tutti i sistemi necessari all’inclusione».
Altro punto saliente, la questione dell’eradicazione dei cinghiali. «Metterò in campo dei fondi per l’acquisto di un farmaco che garantisce la sterilità quinquennale sia degli esemplari maschi che delle femmine. Un’opzione che considero molto più civile rispetto al loro abbattimento. L’idea – conclude la commissaria – è quella di un progetto pilota sull’isola di Spargi».