La Nuova Sardegna

Olbia

Volontariato musicale

Olbia, il tour di una band tra case di riposo e ospedali

Olbia, il tour di una band tra case di riposo e ospedali

Dopo una giornata con gli anziani di Telti, i “Latin Men” si sono esibiti al Mater Olbia anche per lanciare un messaggio: no alla violenza contro gli operatori sanitari

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Olbia Dalle case di riposo agli ospedali. Per portare conforto, sorrisi e divertimento. Il loro è un volontariato musicale, al quale hanno deciso di dedicarsi durante la stagione invernale. Hanno già regalato allegria nella casa di riposo di Telti, dove gli ospiti, trascinati da quel ritmo così coinvolgente, hanno battuto le mani, dato il tempo con i bastoni per poi scatenarsi nelle danze. «Quando abbiamo visto un uomo di più di 90 anni, con le gambe traballanti, alzarsi dalla sedia e divertirsi in pista, è stato davvero toccante». A parlare è Antonio Borio, un perito chimico originario di Torino che vive a Telti da quasi 20 anni e che lavora in tutta la Gallura progettando pavimenti e bagni in resina. «Poi c’è la passione per la musica - racconta - che ha portato me, io suono le percussioni, e i miei due compagni di viaggio, José Varga al violino e Andrea Calvia al sax , a formare il gruppo. Durante l’estate ci muoviamo tra alberghi, resort e locali, ma nel resto dell’anno abbiamo deciso di regalare la nostra musica alle persone che sono ricoverate o che trascorrono il loro tempo nelle case di riposo. Ma nello stesso tempo ci teniamo a essere al fianco degli operatori. Il genere che proponiamo? La bossa nova, che trae origine dal samba, e tutto un repertorio sudamericano. La nostra è una musica coinvolgente, che nasce dove c’è la povertà, dove ci si diverte con poco e, soprattutto, dove si ama ballare. E così riusciamo a trascinare gli anziani e i pazienti proponendo classici come Guantanamera, Historia de un amor, Besame Mucho e tanti altri».

Ieri pomeriggio i Latin Men, questo il nome del gruppo, hanno portato la loro attrezzatura al Mater Olbia. Un ospedale che crede molto nella “terapia musicale” e soprattutto nel progetto legato a benessere e cultura: infatti ha già ospitato con successo una serie di concerti organizzati dal Comune e dalla scuola civica «con lo scopo - come aveva detto l’ad del Mater Marcello Giannico - di rendere il nostro ospedale un luogo che va oltre le cure mediche, ponendo al centro la dimensione umana». La band ha suonato al quarto piano, nel reparto di riabilitazione, dove i pazienti vengono spesso ospitati per lunghi periodi. Un’esibizione «per far sorridere i pazienti ma anche per sensibilizzare tutti sul tema della violenza contro il personale sanitario, di cui si parla sempre più spesso». L’ultimo caso di aggressione è avvenuto Napoli. Una donna, che poi è stata arrestata (tre suoi parenti denunciati), ha aggredito la dottoressa di turno al pronto soccorso perché lo zio era in attesa da troppo tempo. (s.p.)

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