La Nuova Sardegna

Olbia

Ambiente da salvare

Evento storico sull’isola di Tavolara: dopo 60 anni il falco pescatore ritorna a nidificare

Evento storico sull’isola di Tavolara: dopo 60 anni il falco pescatore ritorna a nidificare

Due coppie avvistate nell’Area marina protetta. Non si vedevano più dagli anni Sessanta

2 MINUTI DI LETTURA





Olbia Il falco pescatore ha scelto il mare protetto di Tavolara. Nel mese di marzo, durante alcune attività di monitoraggio, il personale dell’Area marina protetta ha avvistato ben due coppie di questo elegante rapace, che mancava come nidificante dall’Isola di Tavolara dall’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso.

Le due coppie hanno scelto di insediarsi all’interno della zona A e nei pressi della base militare di Punta Timone, confermando il ruolo che giocano, per la conservazione, aree dove la presenza dell’uomo è fortemente limitata, proprio per lasciare che la natura faccia il suo corso e ridurre al minimo il disturbo. Questa specie si nutre di pesce e il suo ritorno racconta anche l’interdipendenza tra terra e mar e testimonia la ricchezza delle acque attorno a Tavolara, come evidenzia, da anni, il monitoraggio dell’effetto riserva, che certifica la presenza di più pesce e di pesci di maggiori dimensioni nelle zone a tutela integrale dell’Amp.

Una delle coppie ha, inoltre, utilizzato un nido artificiale, posizionato parecchi anni fa, nell’ambito di una collaborazione dell’Area marina con i colleghi del Parco regionale della Corsica, promossa, all’epoca, dal Comune di San Teodoro, tramite l’Icimar.

Queste nuove coppie in nidificazione mostrano i risultati della tutela nell’Area marina protetta e si inseriscono in un panorama regionale che vede la specie già da diversi anni nidificare anche all’interno del Parco naturale regionale di Porto Conte – Area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana, dimostrando ancora una volta, il valore della rete delle aree protette regionali, che tutela un incredibile patrimonio di biodiversità, anche grazie al sostegno e alle politiche dell’assessorato regionale all’Ambiente della Regione Sardegna.

Questi risultati sono stati raggiunti anche grazie al progetto partito dal Parco della Maremma, in collaborazione con il Parco regionale della Corsica, con l’intento di diffondere nuovamente la specie nelle aree di nidificazione storiche. In seguito il progetto si è esteso a numerosi partner e alle aree protette in cui il falco pescatore è tornato a nidificare, ampliando le attività di conservazione e raccogliendo dati importantissimi sulla biologia della popolazione mediterranea, anche attraverso la possibilità di seguire nel tempo i singoli individui, dotati di anelli di riconoscimento e ricostruendo i loro spostamenti grazie all’ausilio di Gps.

Primo piano
L’inchiesta

L’assalto ai portavalori in Toscana, la banda ha dimenticato una pistola: IL PUNTO SULLE INDAGINI

Le nostre iniziative