Olbia, la riqualificazione si allarga: «Così cambierà il centro città»
Dall’Astra al passaggio a livello: via libera al piano particolareggiato nelle zone ancora sprovviste di pianificazione
Olbia Addio pareti scrostate e pezzi di città divorati dal degrado. L’obiettivo dell’amministrazione è questo: cambiare il volto a quella grossa fetta di centro che, rispetto al salotto buono, viaggia ancora a una velocità ridotta. La zona più antica di Olbia, cioè quella che va dal municipio a piazza Regina Margherita, ha un suo Piano particolareggiato già da anni. Adesso tocca al resto. E quindi all’area compresa tra piazza Crispi e piazza Matteotti fino a scendere ai passaggi a livello di via Mameli, passando quindi per piazza Mercato e via La Marmora. Ieri, 12 aprile, la giunta Nizzi ha portato in Consiglio quello che si chiama Piano particolareggiato del centro di antica e prima formazione. È un adeguamento al Piano paesaggistico regionale. In sostanza, a livello urbanistico si gettano le basi di una riqualificazione generale che coinvolgerà il Comune ma soprattutto i privati. Senza il piano adottato oggi, infatti, ogni intervento di rilievo su aree ed edifici non sarebbe possibile. La maggioranza, a cominciare dal sindaco Settimo Nizzi e dall’assessore all’Urbanistica Bastianino Monni, rivendica l’importanza del nuovo strumento di pianificazione. Differente l’atteggiamento all’interno della minoranza. In un Consiglio alimentato anche dalle polemiche e dai botta e risposta, il Pd, per la prima volta riunito in un unico gruppo, si è astenuto. Discorso diverso per il gruppo Liberi, che ha invece votato insieme alla maggioranza.
Cosa cambia. In poche parole, il piano approvato ieri, progettato dall’architetto Cristian Taras, dà la possibilità ai privati di intervenire sugli edifici attraverso progetti di riqualificazione e, in alcuni casi, anche di ampliamento e di sopraelevazione. E sulla base di accordi con gli stessi proprietari, che prevedono anche la cessione di diverse aree per fini pubblici, il Comune potrà realizzare interventi di riqualificazione urbana come piazzette, marciapiedi e aree verdi. Tutto ricade all’interno di Zone B1 e B2. In aula consiliare è stato proiettato un video realizzato sulla formula del prima e del dopo. Attraverso una lunga serie di rendering e fotografie la maggioranza ha provato a far immaginare il nuovo volto delle varie zone del centro interessate dal piano. Si vede, per esempio, quale sarà l’aspetto dell’ex cinema Astra, che il Comune acquisirà ufficialmente tra pochi giorni. Si punta molto su via La Marmora e le viuzze attorno, di gran lunga una delle aree più degradate di Olbia. Qui, al posto di vecchi magazzini e strutture demolite, nasceranno piccole piazze, mentre gli edifici esistenti potranno essere riqualificati. Cambia anche la parte bassa di corso Umberto: al posto del vecchio deposito dell’Arst arriveranno alberi e panchine, mentre gli edifici più bassi vicino ai binari potranno essere sopraelevati per raggiungere il livello di quelli vicini. Inserito, naturalmente, anche il rendering della nuova sede universitaria nel palazzo che ha ospitato la Standa e l’Oviesse.
La maggioranza. A parlare per primo è stato il sindaco. «Per quanto riguarda la possibilità e la potenzialità edificatoria, questa è la risposta che i cittadini stavano aspettando – ha detto Nizzi –. Basta fare una passeggiata per vedere che una parte del centro è riqualificata e l’altra no. Ora, con questo piano, diamo ai tecnici le linee e le direttive affinché l’intero centro storico sia piacevole e gradevole. Diamo la possibilità ai cittadini di modificare la propria abitazione, di età non più giovane, e a tutto il centro storico una nuova opportunità economica». Poi il sindaco, con un esempio, ha spiegato che ci saranno regole ben precise da rispettare: «Abbiamo stabilito che i davanzali non ci saranno, le porte finestre saranno a filo di muro. Non ci piace vedere scope e condizionatori nei balconi». Soddisfatto l’assessore Monni. «Diamo agli olbiesi la possibilità di riappropriarsi di queste aree, affinché le possano vivere nel miglior modo possibile – ha detto –. Sono stati censiti numerosi immobili con indici di edificabilità ben stabiliti. Sono studi tecnici, ma ancor di più di gusto e di qualità architettonica. Gli interventi sono tutti finalizzati a rendere Olbia una città più sicura, bella ed europea». Concetti ribaditi anche da Cristina Mela, presidente della commissione Urbanistica.
La minoranza. Per il Pd ha parlato per primo Gianluca Corda: «È un piano bello e ben fatto, che ha alle spalle una serie di accordi con i proprietari. Completa un percorso che noi abbiamo vissuto dai banchi della maggioranza con la giunta Giovannelli, quando l’assessore all’Urbanistica era Carlo Careddu e il presidente della commissione Giorgio Spano». Il riferimento è al Piano particolareggiato del centro storico vero e proprio, che già da qualche anno è stato in buona parte riqualificato. Corda, poi, ha espresso critiche e dubbi. Secondo lui non esiste una visione generale della città dal punto di vista urbanistico, perché manca ancora il Puc. E poi: «La riqualificazione genererà un carico antropico non supportato dalla realizzazione di nuovi parcheggi». Sulla stessa linea la capogruppo Pd Ivana Russu: «Manca una visione politica, non sappiamo che tipo di centro vuole questa amministrazione». E se il Pd si è astenuto insieme ad Alfideo Farina, unico del M5s, Davide Bacciu, Eugenio Carbini e Paola Tournier, di Liberi, hanno votato sì. Secondo loro, il piano uniformerà il centro storico e sarà connesso al futuro progetto Pinqua che interesserà zona San Simplicio. Nella sua replica al Pd, il sindaco ha detto che il Puc approderà in Consiglio nel giro di poche settimane.