L'ignoranza dei leoni da tastiera che ruggiscono sui social
Con la pandemia, questo meccanismo abbiamo imparato a conoscerlo bene. Ed è assurdo che non si sia mai pensato di organizzarlo - IL COMMENTO
Un Boeing della China Eastern, una delle maggiori compagnie aeree di Shanghai, si è schiantato dopo una vertiginosa picchiata nella regione del Guanxi. Le indagini sono appena iniziate. Ma scorrendo nei commenti sui social sembra che le cause siano già state individuate dai pluripremiati investigatori da divano. C'è chi incolpa i piloti, chi l'aereo, chi tira in ballo Putin o un suo missile, o perfino un sabotaggio.
Perché l'opinione, sui social, sostituisce la verità: sono due prospettive fondamentali, sia chiaro, ma la prima non è e non può essere la sostituta della seconda. Ma oggi è così, perché sotto un commento, quando si scrive "è vero", si legittima un parere. E allora le persone che non sanno fanno congetture e vengono sostenute, i leoni da tastiera ruggiscono su internet insieme al loro branco, e chi è esperto di un argomento si ritrova a dover condividere un dibattito con chi ha letto un paio di articoli online.
Con la pandemia, questo meccanismo abbiamo imparato a conoscerlo bene. Ed è assurdo che non si sia mai pensato di organizzarlo. Tutti hanno diritto a un'opinione, a esprimerla e a confrontarsi. Ma il peso dell'opinione di un impiegato sulla guerra in Ucraina non può valere quanto quella di un geopolitico. L'efficacia di un vaccino non può essere messa in discussione da un insegnante di educazione fisica. Una situazione non può essere contestata da chi non ha i mezzi sufficienti per comprenderla davvero e a fondo. La logica sui social, poi, è spietata: le bacheche degli utenti funzionano come un tritacarne. Appena arriva una notizia, viene subito rilanciata e commentata, prima che ne arrivi un'altra e il processo si ripeta. Lasciamo che a scoprire perché un aereo sia caduto siano gli investigatori. Occupiamoci di quello che sappiamo e, se qualcosa ci interessa, informiamoci. Solo così capiremo quanto vale un'opinione, anche la nostra. Senza scambiarla per verità.