Droga in mare, caccia ai trafficanti
Continuano le indagini dopo il ritrovamento di 33 chili di hashisc
SAN VERO MILIS. Il ritrovamento di un pacco contenente 33 chilogrammi di hashisc conferma che il canale di Sardegna continua ad essere il principale punto di transito della droga nel Mediterraneo. L'elevato traffico commerciale con il transito di decine di navi ogni giorno, consente ai trafficanti internazionali di trasportare la droga nel nord Europa. Ma come forse è accaduto qualche giorno fa, per evitare i sistematici controlli delle forze dell'ordine, qualcuno si è disfatto del “carico” quando è finito nel mirino dei pattugliatori militari. Le imbarcazioni della Marina militare, ma soprattutto della Guardia di finanza, anche in questi giorni, stanno controllando le coste isolane e le imbarcazioni che transitano nel canale di Sardegna. E così quel pacco che conteneva la droga è stato lanciato in mare proprio per evitare il peggio. Meglio perdere il carico che finire nelle mani delle forze dell'ordine. Ne sono convinti anche i carabinieri della Compagnia di Oristano dopo aver recuperato domenica pomeriggio quei 33 chili di hashisc. Sono stati alcuni turisti a notare tra le rocce di Mandriola il pacco di plastica incastrato tra la falesia del Sinis. Subito dopo il recupero della droga la zona di mare interessata era stata perlustrata da una imbarcazione della Guardia di finanza. L'unità di controllo però non era riuscita ad individuare alcuna imbarcazione sospetta. Ieri mattina lo stupefacente è stato trasferito nei laboratori del Ris di Cagliari. I carabinieri di Oristano sperano ora che, in base ai segni presenti sui panetti, si possa conoscere qualche dettaglio per capire dove quella droga fosse diretta.
Elia Sanna