Il Comune paga il debito, ma il contenzioso continua
Busachi, l’amministrazione era stata citata da una ditta per i lavori al cimitero Nonostante il patto di stabilità, il conto è stato saldato ma poi è arrivata la mora
BUSACHI. Un’impresa batte cassa alla consegna dei lavori ma il committente – l’amministrazione comunale – ha le mani legate dal patto di stabilità. In un secondo momento la ditta si rivolge al tribunale per ottenere un’ingiuzione di pagamento ma l’estinzione del debito da parte del Comune è quasi contestuale.
Nonostante l’avvenuto pagamento il contenzioso si apre comunque e il ricorso alle vie legali comporta per l’ex creditore delle spese di cui ora pretende il rimborso. Risultato: la richiesta dell’atto ingiuntivo viene riformulata e limitata agli oneri legali e agli interessi di mora per il tardato pagamento di una fattura di quattordicimila euro.
È questo lo scenario che l’amministrazione busachese prefigurava già otto mesi fa quando decise di sforare il patto per pagare le imprese appaltatrici e per evitare il blocco di alcune opere pubbliche. Uno scenario che da realistico è diventato reale nel momento in cui la ditta costruttrice di Alcamo incaricata di ristrutturare la cappella del cimitero ha reclamato la seconda tranche dei pagamenti.
A quel punto l’ente locale era uscito dalla condizione d’insolvenza cui per sei mesi l’avevano costretto i vincoli di spesa imposti dalla legge di stabilità, ma il contenzioso non è decaduto. Il 7 settembre scorso, infatti, il tribunale di Oristano ha riconosciuto la legittimità della richiesta dell’impresa trapanese stabilendo che il Comune dovesse corrispondere la cifra richiesta.
Allo stesso tempo il giudice del tribunale di Oristano ha invitato le parti a risolvere la disputa con una definizione transattiva. Lo scopo dichiarato era di evitare dispendiose lungaggini processuali e una sentenza più onerosa.
L’amministrazione ha preso atto delle indicazioni del tribunale di Oristano e si è risolta a versare l’importo reclamato dall’impresa, in totale 4.500 euro. L’accordo raggiunto presuppone la cancellazione della prossima udienza, che è stata fissata per il 28 aprile del 2016.
Imprenditore e committente abbandonano una causa che sarebbe potuta costare molto di più all’ente locale, vittima di un paradosso: aver derogato alle norme sul patto di stabilità per cercare di andare incontro alle imprese e di scongiurare proprio situazioni come questa.
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