La Nuova Sardegna

Oristano

Gli impianti sportivi e l’appalto che non parte

di Enrico Carta
Gli impianti sportivi e l’appalto che non parte

L’aggiudicazione dei lavori per ristrutturare palestre e campi è di novembre 2014 Una parte dei soldi è già in cassa ma la firma sul contratto ancora non c’è

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ORISTANO. I soldi ci sono, ma il grande assente è il decreto con cui la Regione conferma che il progetto è stato nuovamente finanziato. Se si è un osservatore esterno della vicenda è più facile aggrottare le sopracciglia e far finta di aver capito piuttosto che provare a capire come funzioni la questione. Se invece si indossano i panni dell’imprenditore che ha vinto la gara d’appalto per la ristrutturazione di una serie di impianti sportivi o si è una società sportiva che vorrebbe tanto che quegli impianti fossero rimessi a nuovo, i pensieri che girano per la testa sono altri.

Il viaggio di Ulisse di ritorno dalla guerra di Troia durò forse molto meno del tortuoso cammino che sta facendo l’appalto grazie al quale il capoluogo e le sue frazioni dovevano avere una serie di strutture rinnovate: la cittadella sportiva di San Paolo e il Palatharros in città, il campo da calcio di Silì e quelli di Nuraxinieddu e Donigala. Totale 900mila euro, cifra sancita dalla gara d’appalto vinta dalla ditta Co.E.Ba.

Sembrerebbe la storia di un normale appalto pubblico, non foss’altro che l’aggiudicazione della gara è alquanto datata. Si parla dell’11 novembre....del 2014. Un anno e due mesi sono passati senza che nulla di nuovo accadesse nella calmissima Oristano, dove si era addirittura rischiato di perdere il finanziamento per una mail che inviata dall’Ufficio tecnico di piazza Eleonora non aveva seguito i giusti percorsi. Ci fu bisogno dell’intermediazione politica per far tornare a casa il finanziamento, ma intanto i mesi iniziavano a trascorrere.

Recuperati i soldi sembrava che tutto potesse finalmente procedere, invece nelle sabbie mobili ci si arena meno facilmente che nel seguire il viaggio interminabile di questo finanziamento. Nel frattempo infatti nulla è successo e altri mesi sono passati invano senza che un solo mezzo meccanico si sia messo in movimento o un operaio abbia mosso un dito. La Regione infatti ha trasferito nelle casse comunali prima un 10% di acconto a cui ha fatto seguire nelle scorse settimane un altro 25%. Ce ne sarebbe a sufficienza per poter iniziare, invece, l’Ufficio tecnico comunale si ritroverebbe con le mani legate perché – salvo smentite di chi viene chiamato in causa – mancherebbe il decreto della Regione che è un atto indispensabile per autorizzare la spesa.

Questioni burocratiche quindi, che però non è che possano essere comprese e accettate da tutti. Ad esempio, si provi a spiegare ad un imprenditore che ha vinto una gara d’appalto da 900mila euro quattordici mesi fa che ancora non si è in grado di far partire i lavori. «Non è più una questione di competenza politica – dice l’assessore Emilio Naitza –, siamo nelle mani del dirigente dell’Ufficio tecnico e della Regione. Spetta ai funzionari determinare i tempi». Intanto si aspetta.

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