Lotta al giacinto d’acqua, ora è caccia alle risorse
Riola vorrebbe coinvolgere gli agricoltori, ma il Consorzio non ha fondi «L’alternativa sarebbe che i sei Comuni interessati si quotassero»
RIOLA SARDO. La lotta all’infestazione del giacinto d’acqua ha subito l’ennesimo stop.
L’idea del Comune di coinvolgere i contadini del paese, e del circondario, per utilizzare le piante tropicali come concime biologico dovrà essere rinviata alla prossima settimana, sempre che sia possibile chiarire i punti oscuri di una vicenda che si trascina da anni. Anche in questo caso, come sempre nell’epopea del giacinto d’acqua sul rio Mar’e Foghe, le difficoltà sono rappresentate dalla carenza di risorse economiche da investire per limitare l’infestazione.
E dire che, questa volta, era sbocciato anche lo spirito di collaborazione. I contadini erano pronti a ricevere la richiesta d’aiuto ma il Consorzio di bonifica non ha potuto garantire la presenza delle due pale meccaniche che avrebbero dovuto raccogliere i giacinti dal corso del rio Mar’e Foghe, e dalle sue sponde, per poi depositarli nei carrelli trainati dai trattori degli agricoltori. Il Consorzio è al verde e assicurare anche solo la presenza di due mezzi meccanici per ora è complicato.
Se l’operazione dovesse comunque andare in porto, dovrà essere il Comune a sostenere tutte le spese: «Difficile, non abbiamo le risorse necessarie«, ha commentato il sindaco, Domenico Ari, «abbiamo chiesto la disponibilità ai contadini ma adesso non possiamo certo pretendere che si occupino anche della raccolta delle piante. Dovremo escogitare qualche altro sistema». La siccità che sta mettendo in ginocchio le riserve idriche sarda aiuta i comuni toccati dal corso del rio Mar’e Foghe limitando il rischio dell’esondazione di una canale che è ancora ricoperto di vegetazione. L’emergenza, comunque, rimane. E dalla prossima settimana l’amministrazione comunale chiederà l’aiuto dei paesi vicini: «Diversamente non riusciremo a venirne fuori», ha detto ancora Domenico Ari, «l’unica soluzione sarebbe trovare la disponibilità dei comuni interessati dall’infestazione a dividere le spese. Lunedì inviterò i miei colleghi e vedremo cosa succederà».
Se il summit tra i sindaci di Riola Sardo, Nurachi, Baratili San Pietro, Zeddiani e Tramatza dovesse concludersi con una fumata nera, gli amministratori dovranno riaprire il dialogo con il Consorzio di bonifica nella speranza che si possano reperire le risorse per combattere un’emergenza a cui non sembra si possa sfuggire in tempi brevi.