La Nuova Sardegna

Oristano

Il miracolo turistico del Bosa beer festival

di Alessandro Farina
Il miracolo turistico del Bosa beer festival

Migliaia di presenze all’evento che ha portato in città i produttori artigianali Conversazioni e analisi sulle produzioni e strutture ricettive al gran completo

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BOSA. Per i dati ufficiali sarà necessario attendere le prossime ore, quando a manifestazione chiusa si potranno tracciare numeri definitivi. Ma già il colpo d’occhio rende l’idea, anche nel giorno dedicato alla festa della Liberazione, che la Sardinia4All aveva visto giusto. La seconda edizione di Bosa Beer Fest, che in occasione del lungo ponte estende la ventiquattr’ore dello scorso anno all’attuale 36 ore con incluso il lunedì del 25 Aprile, è indubbiamente un successo. Ieri alle 13 dall’associazione spiegavano: «Sui numeri non abbiamo ancora dati precisi, stiamo lavorando perché tutto fili per il verso giusto, ma il lato delle Concerie è già praticamente al completo e va riempiendosi di visitatori anche il Lungotemo De Gasperi». Insomma il format del Bosa Beer Fest attrae, e non solo giovani come si potrebbe pensare. «È un pubblico variegato, composto non solo da ragazzi ma anche da famiglie e anziani, insomma una festa per tutti» il dato registrato dall’organizzazione, i cui promotori si dichiarano molto soddisfatti. Questo quando ancora mancano parecchie ore alla conclusione dell’intenso programma di eventi che si è aperto il 23 aprile e si è chiuso ieri sera alle 23. Nella terra della nobile Malvasia di Bosa trova spazio anche un altro prodotto che le produzioni artigianali dell’isola, dove non mancano i piccoli ma qualificati birrifici, sta scoprendo essere di ottimo interesse commerciale e, Bosa docet, evidentemente anche di alta valenza di richiamo turistico. Celebrato da queste parti in uno scenario unico e inimitabile, che ovviamente ci mette del suo come ulteriore qualificato appeal, con un ritorno di presenze alberghiere, nei b&b e nei servizi che raccoglie altrettanti consensi da parte degli operatori locali, tanto più in bassa stagione. Non mancano ovviamente anche le critiche e qualche polemica, ad esempio sul fatto che il ponte in trachite ospita contemporaneamente il passaggio delle auto e quello dei (tanti) pedoni, il tratto del Lungotemo De Gasperi e via delle Conce sono chiusi al traffico veicolare per tre giorni, il Corso resta aperto al traffico, occorre reperire aree parcheggio che evitino l’intasamento di quelle cittadine, in cui trovare un posto auto nelle scorse ore è diventato un vero terno all’otto. Particolari probabilmente su cui sarà necessario riflettere nell’organizzazione del prossimo anno. Perché, a manifestazione ancora aperta, l’idea da queste parti è che un patrimonio di richiamo turistico e di visitatori come il Bosa Beer Fest non possa che avere delle repliche.

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