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Porticciolo, il Comune rischia la doppia causa

Porticciolo, il Comune rischia la doppia causa

Il nuovo gestore è una società di investigazioni. I lavoratori contro il licenziamento

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ORISTANO. Un mese di silenzio, poi la replica. La sensazione è che tutto finirà in tribunale, ancor più dopo ieri mattina. La questione della gestione del Porticciolo di Torregrande rischia di far finire il Comune davanti al giudice per una doppietta di cause alquanto pericolosa. Se sotto il livello dell’acqua cova una guerra politica che sinora era rimasta sotto traccia, in superficie stanno emergendo problemi a ripetizione. Vecchi e nuovi. Il più urgente, ancor prima della gestione dei servizi del porticciolo di Torregrande, è quello dei dipendenti. Licenziati in un amen nel momento in cui le Marine Oristanesi avevano revocato l’incarico al precedente gestore, ora hanno per le mani la pistola fumante.

Per capire serve però un passo indietro. Il bando per la gestione dei servizi dell’area era stato temporaneamente affidato alla Job and Project. Quando le Marine Oristanesi si erano accorte che la coop era in liquidazione coatta amministrativa, le avevano dato il benservito. La coop non aveva infatti indicato questo particolare indispensabile nel momento in cui si era candidata a gestire il porticciolo, per cui, qualche mese dopo il presidente delle Marine Oristanesi aveva segnalato la questione agli uffici comunali e aveva quindi proceduto alla revoca.

Sembra tutto normale, invece anche la Job and Project pare abbia i suoi motivi per contestare il provvedimento firmato da Giovanni Angelo Sulas. La cooperativa infatti, nel momento in cui aveva partecipato al bando di gara, non era stata ancora informata della procedura di liquidazione coatta amministrativa. Il quesito da sciogliere diventa quindi quello della legittimità della revoca dell’affidamento. Ma in una situazione di confusione totale non sembra quello a cui dare la risposta più urgente. Nel frattempo il presidente Sulas ha infatti chiamato in causa un nuovo gestore, la società Sepala che, però, non contempla nel suo oggetto sociale quello per la gestione di strutture portuali. Qualche dubbio viene a tutti, come più d’uno viene ai lavoratori. Licenziati il 31 marzo, a loro insaputa, hanno continuato a lavorare per una settimana. Niente di meglio per vincere una causa. Per ora, dopo l’incontro in Comune, accompagnati dai sindacalisti Roberta Manca e Laura Bozzo, hanno presentato una denuncia all’Ispettorato del lavoro.

Enrico Carta

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