Vecchi contenziosi, la Provincia paga 148mila euro
ORISTANO. L’amministrazione provinciale di Oristano dovrà pagare quasi 148mila euro dei debiti fuori bilancio in riferimento a sentenze di condanna. Una cifra importante, esattamente 147.774,61, tra...
ORISTANO. L’amministrazione provinciale di Oristano dovrà pagare quasi 148mila euro dei debiti fuori bilancio in riferimento a sentenze di condanna. Una cifra importante, esattamente 147.774,61, tra capitale, interessi e spese legali. Si tratta soprattutto di contenziosi così ripartiti: 43mila e 250,50 per liti, arbitraggi e consulenze; 96mila 924,11 per risarcimento danni e sanzioni; 7600 euro per interessi legali. In alcuni casi, come si evince da quanto esposto dal dirigente Annalisa Iacuzzi, è indispensabile agire con urgenza: qualche creditore ha già notificato l’atto di precetto, e per la Provincia il rischio dell’esecuzione forzosa comporterebbe ulteriori spese. Il problema è su come intenda pagare la Provincia, che, come noto, versa in una difficile situazione: nel 2015 non ha rispettato il patto di stabilità, e nel 2016 non ha rispettato il vincolo di pareggio di bilancio. Per pagare i suoi debiti, quindi, la strada da percorrere è quella di attingere a quanto accantonato nel fondo rischi: e non a caso la dirigente fa espresso riferimento al prelevamento dal fondo rischio contenzioso. Contro questa eventualità, la Provincia incassa però il parere negativo espresso dal collegio dei revisori dei conti: che naturalmente danno parere positivo al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, essendo questi dovuti e essendoci sentenze che li dichiarano tali; i revisori danno anche parere positivo alle transazioni, ma non all’utilizzo dell’avanzo. La ragione è semplice: questo non fa che peggiorare il saldo di bilancio dell’ente, il cui amministratore straordinario, Massimo Torrente, proprio nei giorni scorsi ha rivolto un appello alla Regione perché, attraverso la legge finanziaria, si adoperi per trovare i 6 milioni e mezzo di euro che servono per far quadrare i conti.
C’è da dire che la situazione debitoria della Provincia affonda radici passate. In tempi in cui l’ente aveva disponibilità di ben altro tipo, e trasferimenti adeguati. Il taglio dei trasferimenti non è compensato, per le Province, con una autonomia impositiva. Restano solo le tasse di circolazione e il 5 per cento della Tasi di tutta la Provincia. E restano misure straordinarie da applicare, come il piano di riduzione delle spese e l’alienazione dei beni non utili. Per ora, il problema del bilancio da chiudere e dei contenziosi resta in piedi.