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Oristano

Cacciatori pronti a ricorrere al Tar

Cacciatori pronti a ricorrere al Tar

SCANO MONTIFERRO. I cacciatori sono decisi a far sentire la loro voce nelle sedi legali per protestare contro la decisione del Tribunale amministrativo regionale di chiudere le due giornate di...

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SCANO MONTIFERRO. I cacciatori sono decisi a far sentire la loro voce nelle sedi legali per protestare contro la decisione del Tribunale amministrativo regionale di chiudere le due giornate di caccia, alla pernice e alla lepre, le prossime due domeniche.

«Una decisione assunta dopo che i cacciatori avevano già pagato le tasse governative e quelle regionali – scrive Giacomo Salaris, presidente dell’autogestita di Scano Montiferro – e non è la prima volta che questo avviene e sempre per gli stessi motivi: le prese di posizione dei cosiddetti difensori degli animali».

Critiche vengono rivolte anche verso il Comitato faunistico regionale, reo, secondo i cacciatori, di non essersi opposto alla sentenza del Tar che ha decretato la sospensiva.«La riunione del Comitato Faunistico Regionale – dice Marco Pisanu, di Caccia, Pesca, Ambiente – ha confermato l’ostilità dell’assessorato nei confronti del mondo venatorio. La Regione dovrebbe monitorare l’andamento delle specie cacciabili attraverso i fogli venatori che i cacciatori sono tenuti a compilare e riconsegnare ai comuni di residenza alla fine della stagione di caccia.

Da quel documento, si ricavano i dati delle specie, le quantità abbattute e il numero dei cacciatori che esercitano l’attività venatoria. Quei dati dovrebbero consentire ai tecnici di fare una programmazione adeguata e per tempo. Invece, ogni scusa è buona per bloccare la caccia».

Proprio dalla mancata tempestività nella trasmissione di quel documento sarebbe scaturita la necessità di sospendere le due giornate di caccia a lepre e pernice, attuata per tutelare le due specie considerate a rischio. «A questo punto – conclude Marco Pisanu – non ci resta che dare il via alle azioni legali».

Piero Marongiu

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