La Nuova Sardegna

Oristano

La corsa per San Salvatore gli Scalzi rinnovano il rito

di Piero Marongiu
La corsa per San Salvatore gli Scalzi rinnovano il rito

Dopo la messa all’alba di sabato il simulacro verrà portato nel villaggio Sacro e profano si mischiano in un rito che risale ai tempi dei Mori

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CABRAS. Il rito si rinnova domenica. E con esso si rinnova il voto chela Corsa degli scalzi scioglierà anche quest’anno. E come avviene in ogni rito, fede, devozione popolare e tradizione si fondono insieme per dare vita a un evento capace di attirare ogni anno migliaia di spettatori lungo i sette chilometri del tragitto che separano la borgata di San Salvatore di Sinis con la cittadina lagunare. Sette chilometri da percorrere rigorosamente a piedi nudi e di corsa.

È tutto come la leggenda narra. È tutto come avvenne quel lontano 1619, data a cui viene fatta risalire la corsa, quando un gruppo di abitanti del borgo, per salvare il villaggio e mettere al sicuro il simulacro del Salvatore dalle incursioni barbaresche, si fasciò i piedi con delle frasche, in modo che correndo si sollevasse quanta più polvere possibile. Si voleva così far credere al nemico di essere in gran numero, mentre gli Scalzi percorrevano la distanza che li separava dal paese. Si narra che i pirati alla vista di quella grande nuvola di polvere credettero che ad attenderli ci fosse un esercito e, intimoriti, desistettero dall’attaccare il villaggio e tornarono indietro riprendendo il mare. Da allora, ogni anno, i gruppi dei corridori scalzi, il sabato che precede la prima domenica di settembre, di buon’ora, portano la statua al villaggio di San Salvatore e nel tardo pomeriggio della domenica la riportano a Cabras, sciogliendo così il voto in onore del Santo dei Santi, che secondo la tradizione miracolò il paese salvandolo dai mori.

I corridori, circa un migliaio, vestiti con la clamide bianca legata in vita con un cordone, tra ali di folla e al grido di “evviva Santu Srabadoi”, viva San Salvatore, percorrono la strada sterrata con il simulacro che sarà poi custodito nella chiesa di Santa Maria Assunta, dove rimarrà fino all’anno successivo.

La festa religiosa è caratterizzata dalle funzioni officiate da sabato mattina, con la messa in programma alle 6.30 che precede la partenza degli Scalzi per San Salvatore, prevista alle 7. Domenica mattina, alle 10.30 nel villaggio, si svolgerà la processione con il simulacro. I passi saranno accompagnata dalla fisarmonicadi Mario Feurra e dal gruppo dei “cantadorses de sa processioni”. A seguire la messa con omelia officiata da don Vincenzo Marras. Alla 17.30, sempre nel villaggio ci sarà la messa vespertina, quindi, alle 18.30, la partenza degli Scalzi per Cabras.

Per la parte dei festeggiamenti civili oggi, alle 22, nella piazza del villaggio, è in programma il concerto dei Tamurita; domani, alle 19 la sagra del muggine arrosto, con la partecipazione dei Tumbarinos di Gavoi e alle 22 concerto degli Istentales. Domenica sera a Cabras, alle 19.30, ci sarà lo spettacolo pirotecnico e alle 22, in piazza Stagno, il concerto della cantante Alexia che chiude la festa.

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