Alla ricerca dell’empatia per abbattere le barriere
di Roberta Fois
Il progetto “Agitamus” ha visto coinvolti i ragazzi delle scuole e atleti disabili Al termine presentati i lavori che possono rendere più accessibile la città
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ORISTANO. L'empatia è una capacità non sempre semplice da imparare e fare propria. È quella che ci consente di metterci nei panni degli altri, di comprenderli e capire cosa sentono e provano sia dal punto di vista emotivo che da quello fisico. Ci aiuta ad abbattere barriere erte da pregiudizi che spesso influenzano negativamente le nostre vite e quelle di chi ci sta intorno. I ragazzi e i bambini dell'Istituto Comprensivo numero 4 di Oristano hanno imparato cosa vuol dire essere empatici grazie al progetto “Agitamus” che ha coinvolto la Terza D della Secondaria di Primo Grado coordinata dalla professoressa Susanna Scarano e la Quinta C della Primaria dell'Istituto con la maestra Florinda Meli. «Agitamus è un progetto nato dalla collaborazione del Comitato Italiano Paralimpico Sardo, dell'Ordine degli Psicologi della Sardegna e del ministero dell’istruzione – ha spiegato la psicologa Roberta Manca – è un progetto inclusivo di movimento ma non solo perché riguarda lo sport: implica un cambiamento e un movimento più ampi che sono guidati dai diritti paralimpici». Cinque incontri formativi in cui gli studenti hanno riflettuto sul tema della diversità tra limiti e opportunità grazie anche e soprattutto all'incontro con atleti paralimpici sardi di alto livello. I campionissimi di basket dell'ASD Atletico Aipd di Oristano e gli atleti Mauro Mereu e Fabrizio Porrà, rispettivamente di tennistavolo e tiro con l'arco, hanno aiutato i ragazzi a mettersi in gioco in un’esperienza che ha coinvolto attivamente anche i docenti che si sono misurati insieme ai loro alunni nelle discipline paralimpiche. Insieme all’empatia infatti, un'altra parola chiave del progetto è l'accessibilità. «Con Agitamus si parla anche di cittadinanza attiva, dove i cittadini e in questo caso gli studenti collaborano per migliorare il posto in cui vivono e renderlo più accessibile», prosegue Roberta Manca nell'evento conclusivo del progetto tenutosi lo scorso venerdì nell'Istituto Comprensivo numero 4 e a cui hanno partecipato insieme alla dirigente scolastica Giuseppina Loi anche l'assessora alla Pubblica Istruzione Stefania Zedda e l'assessora ai Servizi Sociali Carmen Murru. Durante l'evento i ragazzi hanno presentato i lavori sviluppati nel corso del progetto. I bambini delle elementari hanno realizzato un cartello rappresentando l'accessibilità con il disegno di una farfalla blu. Un cartello tattile con scritte in braille accompagnato dallo slogan “liberi e leggeri noi possiamo” che i partecipanti auspicano possa essere utilizzato ad Oristano per segnalare tutti quei luoghi che in città sono accessibili, dai parcheggi, ai teatri ad altri luoghi pubblici. Lo stesso desiderio viene espresso per “Oristano per tutti”, una mappa interamente realizzata dagli studenti che indica i luoghi accessibili e non.