La Nuova Sardegna

Oristano

il piano per le assunzioni 

Arrivano i rinforzi anche in corsia negli ospedali nove medici in più

di Enrico Carta

ORISTANO. Eppur si muove e stavolta la direzione sembra quella giusta, nonostante il problema del pronto soccorso chiuso sia molto lontano dall’essere risolto. Qualche pedina importante sullo...

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ORISTANO. Eppur si muove e stavolta la direzione sembra quella giusta, nonostante il problema del pronto soccorso chiuso sia molto lontano dall’essere risolto. Qualche pedina importante sullo scacchiere della sanità locale l’Assl inizia a piazzarla. Non che siano soluzioni definitive, ma in tempi di piena emergenza, sono comunque un ristoro importante per un servizio che rischiava di andare gambe all’aria e invece prova a galleggiare comunque nel bel mezzo della bufera covid. Rispetto a qualche giorno fa, la novità più rilevante è l’ingresso in servizio di dieci medici. In realtà nel conto ne va inserito uno in meno, perché pur essendo in lista non ha ancora preso servizio nelle strutture ospedaliere della provincia o in altri ambiti. Gli altri sono invece tutti al loro posto: quattro sono in servizio nei reparti di Medicina e Covid di Oristano, uno nel reparto Covid di Ghilarza, uno in quello di Bosa, uno al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino. Un altro medico si sta invece occupando dei tracciamenti al Servizio di Igiene e sanità pubblica e il nono è stato destinato all’Ufficio del Medico competente.

I nuovi assunti, prima di prendere servizio, hanno frequentato il corso di formazione sulla gestione del paziente ad alto rischio infettivo e sul corretto uso dei dispositivi di protezione Individuale e altri giovani medici seguiranno ora le loro orme. L’Assl rassicura tutti e spiega che le chiamate di nuovi medici sono tuttora in corso per cui se ne potrebbero aggiungere altri successivamente.

Il tasto dolente è però il pronto soccorso. Le previsioni di Maria Valentina Marras, direttrice dell’Assl, erano state esageratamente ottimistiche di fronte alla Commissione comunale per la sanità. Le 48 ore sono passate e il reparto continua a essere chiuso per pazienti non covid che vengono trasportati, ancora oggi dopo oltre 40 giorni, in altri ospedali. L’Assl stessa ha quindi rivisto i piani e ora tira il freno: «Si sta agendo in due direzioni: il trasferimento nei reparti covid dei pazienti oggi presenti nel Pronto Soccorso e la creazione di ulteriori percorsi puliti dedicati ai pazienti no Covid, oltre a quelli pediatrici e ginecologici, che sono sempre rimasti attivi in questo periodo». Il trasferimento potrà avvenire però solo grazie alla disponibilità dei reparti Covid presenti negli ospedali della provincia e del resto dell’isola, in particolare del Santissima Trinità e del Marino di Cagliari. Parallelamente, si sta provvedendo ad attrezzare le tensostrutture esterne, dove potranno essere effettuate le consulenze specialistiche dei pazienti no covid in piena sicurezza, garantendo la prosecuzione dell’assistenza.

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