La Nuova Sardegna

Oristano

Ma non chiamatela Sartiglia

Davide Pinna
Ma non chiamatela Sartiglia

Definiti in linea di massima i momenti che sostituiranno la giostra. Componidori a cavallo per minuti

28 gennaio 2021
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ORISTANO. Niente pubblico acclamante, nessun passu de su Componidori scandito dai tamburini nei momenti più importanti della vestizione. Mancheranno gli squilli delle trombe, probabilmente anche il brindisi con la vernaccia, ma ormai sembra abbastanza sicuro che la vestizione del capo corsa si farà, nonostante i precedenti tutt'altro che positivi.

Le decisioni definitive arriveranno oggi, forse domani: sicuramente entro la fine di questa settimana, in tempo per consentire il secondo giorno di febbraio, in occasione della Candelora, l'investitura ufficiale del Componidori. Il singolare non è casuale, perché l'ipotesi di accorpare le due sartiglie di domenica e martedì in un'unica giornata esiste, ed è considerata molto seriamente da chi deve prendere tutte le decisioni. È uno di quei dettagli che sarà definito in questi giorni, fino alla redazione finale del progetto e alla sua approvazione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi nel pomeriggio di ieri.

Fra le cose certe, c'è il luogo dove si terrà la vestizione. Sarà nell'area della Cattedrale, probabilmente il giardino dell'episcopio, così da evitare di svolgere l'evento sulla pubblica piazza attirando la prevedibile attenzione dei curiosi. Qui la persona che sarà scelta dai due gremi verrà trasformato nel Componidori, con una procedura che ovviamente sarà diversa da quella tradizionale. La massàia manna, aiutata dal minor numero possibile di assistenti, compirà gli atti necessari alla trasfigurazione di fronte a un pubblico limitato, composto solo dai rappresentanti dei gremi, senza tamburini e trombettieri e con ritmi molto più veloci del solito. Ci sarà un solo cavallo, quello del capo corsa, che dunque non correrà il rischio, come si era ipotizzato all'inizio, di dover svolgere i suoi compiti appiedato, in spregio a una tradizione che non vuole metta i piedi a terra fino a quando non torna a vestire i panni dell'uomo normale.

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Il sindaco conferma che non ci sarà nessuna zona rossa, che sarebbe stata mal digerita da commercianti e cittadini. L'area adiacente alla sede della vestizione sarà interdetta e transennata, mentre nelle immediate vicinanze ci saranno dei varchi: «Saranno probabilmente sette o otto – spiega Lutzu – e saranno presidiatissimi. Ma saranno attivi solo per la breve durata della manifestazione». Si parla di un'ora o poco di più, durante i quali sarà vietato l'accesso a una porzione molto limitata del centro, probabilmente la sola via Duomo.

Terminata la vestizione, su Componidori si affaccerà in sella per qualche istante per impartire la benedizione con sa pipia de maju. Poi il ritorno per la rapida svestizione e la chiusura della manifestazione. E, per una volta, il tradizionale augurio «aterus annus mellus» suonerà come qualcosa di più che una stanca formula di rito.
 

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