Consorzio Industriale, un difficile risiko
Tutto dipende dalla nomina del presidente della Provincia, ma le scelte non si faranno in loco
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ORISTANO. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano, ma lo scranno dell'amministratore straordinario della Provincia (oggi occupato da Massimo Torrente) è un trofeo difficile. Christian Solinas potrebbe fare le nomine nel giro di qualche settimana e infatti la politica oristanese è già entrata in fibrillazione. Il fatto, però, è che il teatro delle scelte sulla spartizione delle otto province fra i componenti della coalizione di centro destra che governa la Regione si trova a Cagliari e non a Oristano. Gli equilibri politici territoriali saranno abbastanza marginali nella partita. L'incarico in sé non vale tantissimo: dovrebbe durare solo pochi mesi, dato che la legge ha fissato le elezioni per il presidente e il consiglio provinciale entro il 31 dicembre 2021, e gli enti hanno così poche risorse in cassa da non consentirne chissà quale sfruttamento ai fini della crescita del consenso politico. A Oristano però a maggio bisognerà rinnovare il cda del Consorzio Industriale e nominarne il presidente. La Provincia esprime uno dei quattro consiglieri, gli altri spettano ai comuni di Oristano e Santa Giusta e alla Camera di commercio: per eleggere il presidente servono tre voti. Tutti lo vogliono perchè può fare la differenza ma arrivarci è un altro discorso. Dipende fondamentalmente da due fattori: in primo luogo, le scelte del tavolo regionale del centro destra, composto dai vertici sardi dei vari partiti; in secondo luogo, dalla forza contrattuale dei rappresentanti territoriali di ogni partito nei confronti dei propri vertici. Supponendo che ogni partito sia chiamato a scegliere le proprie sedi di interesse in un ordine basato sulla grandezza decrescente dei gruppi in Consiglio regionale ogni partito potrebbe indicare solo alcune province. Così, dunque, il Partito Sardo d'Azione è particolarmente interessato a Oristano, dove bilancerebbe la sua assenza dalla maggioranza che guida il capoluogo, ed è dato da molti in pole position. Tuttavia i sardisti sono interessati anche ad altre province e non potranno ottenere tutto ciò che desiderano. Stesso discorso per Forza Italia, che dovrebbe aver garantito l'incarico in Gallura e dunque potrebbe dover lasciare la mano su Oristano, dove si sta rafforzando. Ma anche Fratelli d'Italia potrebbe dover fare un passo indietro, dato che controlla già il comune capoluogo e gestirà con Paolo Truzzu il nucleo originario della città metropolitana di Cagliari. E discorsi simili si possono applicare ovviamente anche a Lega, Riformatori, Udc-Cambiamo! e Sardegna2020. Insomma, molto dipende da quanto i vertici regionali dei partiti ritengano importante il controllo della casella oristanese dello scacchiere e, di conseguenza, anche del Consorzio industriale. I vari esponenti politici oristanesi per ora attendono e sembrano ripetere tutti lo stesso copione: «Se il tavolo regionale deciderà di attribuirci la scelta, abbiamo già pronti diversi nomi».
Davide Pinna
Davide Pinna