L’invasione delle cavallette raggiunge Sedilo
di Maria Antonietta Cossu
Dopo aver devastato il Marghine ora gli insetti stanno distruggendo i campi dell’Alto Oristanese
05 giugno 2021
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SEDILO. Sciami sterminati di cavallette stanno devastando le campagne di Sedilo da giorni. L’invasione sta destando allarme e preoccupazione tra gli operatori agricoli, che già la scorsa estate avevano fatto i conti con i danni provocati dal passaggio di migliaia di insetti. A distanza di dodici mesi le proporzioni del fenomeno si sono notevolmente estese e la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi anni se non saranno adottate contromisure efficaci.
In risposta alle segnalazioni e alle richieste d’aiuto delle aziende agropastorali la giunta comunale ha decretato lo stato di calamità naturale. Lo stesso aveva fatto nel 2020, ma la mobilitazione della Regione era stata deludente. I mancati indennizzi alle aziende isolane danneggiate da questa piaga non sono, però, l’unico problema sul tavolo. C’è l’esigenza di pianificare un’azione preventiva che impedisca la proliferazione di locuste e nuove migrazioni. L’emergenza sarà affrontata lunedì ai tavoli degli assessorati regionali dell’Agricoltura e dell’Ambiente, che riceveranno una delegazione di sindaci del Centro Sardegna, uno dei territori più martoriati negli ultimi due anni.
All’incontro prenderà parte anche il primo cittadino di Sedilo. Il paese e il suo comprensorio rurale si trovano sulla rotta degli sciami che stanno devastando le campagne del Marghine. L’arrivo delle locuste ha provocato danni sul versante che confina con Noragugume e Ottana, da Boladigas alle campagne che si estendono verso il fiume Tirso. «Siamo alla seconda esperienza e questo ci preoccupa molto, considerato anche il nulla di fatto dello scorso anno, con la politica regionale praticamente assente – dice Salvatore Pes –. Mi auguro che stavolta si intervenga diversamente e si trovino soluzioni adeguate».
Due i fronti sui quali gli amministratori locali chiederanno agli enti competenti di intervenire: aiuti alle aziende e misure di contrasto del fenomeno. «Le cavallette stanno distruggendo foraggere e campi e i 400mila euro d’indennizzi stanziati, e mai assegnati dalla Regione per la calamità dell’anno scorso, non sono sufficienti per compensare i danni subiti dagli operatori agricoli di tutta l’isola. Ma è urgente che si predisponga anche un piano di prevenzion», l’esortazione di Pes, che lunedì in assessorato proporrà lo stanziamento di risorse per l'aratura dei terreni «Con questo sistema – spiega – si eliminerebbero le uova depositate dalle cavallette evitando che proliferino nelle nostre campagne. Senza interventi di questo tipo la situazione è destinata a peggiorare».
In risposta alle segnalazioni e alle richieste d’aiuto delle aziende agropastorali la giunta comunale ha decretato lo stato di calamità naturale. Lo stesso aveva fatto nel 2020, ma la mobilitazione della Regione era stata deludente. I mancati indennizzi alle aziende isolane danneggiate da questa piaga non sono, però, l’unico problema sul tavolo. C’è l’esigenza di pianificare un’azione preventiva che impedisca la proliferazione di locuste e nuove migrazioni. L’emergenza sarà affrontata lunedì ai tavoli degli assessorati regionali dell’Agricoltura e dell’Ambiente, che riceveranno una delegazione di sindaci del Centro Sardegna, uno dei territori più martoriati negli ultimi due anni.
All’incontro prenderà parte anche il primo cittadino di Sedilo. Il paese e il suo comprensorio rurale si trovano sulla rotta degli sciami che stanno devastando le campagne del Marghine. L’arrivo delle locuste ha provocato danni sul versante che confina con Noragugume e Ottana, da Boladigas alle campagne che si estendono verso il fiume Tirso. «Siamo alla seconda esperienza e questo ci preoccupa molto, considerato anche il nulla di fatto dello scorso anno, con la politica regionale praticamente assente – dice Salvatore Pes –. Mi auguro che stavolta si intervenga diversamente e si trovino soluzioni adeguate».
Due i fronti sui quali gli amministratori locali chiederanno agli enti competenti di intervenire: aiuti alle aziende e misure di contrasto del fenomeno. «Le cavallette stanno distruggendo foraggere e campi e i 400mila euro d’indennizzi stanziati, e mai assegnati dalla Regione per la calamità dell’anno scorso, non sono sufficienti per compensare i danni subiti dagli operatori agricoli di tutta l’isola. Ma è urgente che si predisponga anche un piano di prevenzion», l’esortazione di Pes, che lunedì in assessorato proporrà lo stanziamento di risorse per l'aratura dei terreni «Con questo sistema – spiega – si eliminerebbero le uova depositate dalle cavallette evitando che proliferino nelle nostre campagne. Senza interventi di questo tipo la situazione è destinata a peggiorare».