politica
Tassa sui rifiuti, «Paghi di meno chi dona cibo ai bisognosi»
ORISTANO. A Milano, così come in tanti altri comuni, da anni si agisce così. Ora anche a Oristano, con un emendamento presentato dalla minoranza e con primo firmatario l’indipendente Francesco...
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ORISTANO. A Milano, così come in tanti altri comuni, da anni si agisce così. Ora anche a Oristano, con un emendamento presentato dalla minoranza e con primo firmatario l’indipendente Francesco Federico, potrebbe trovare applicazione la legge Gadda contro lo spreco alimentare.
L’idea è quella di incentivare le donazioni di cibo attraverso riduzioni della Tari che possono arrivare sino al 20 per cento. La platea di chi potrebbe usufruire di questi sconti è variegata: dai supermercati ai locali della ristorazione, passando per panifici, macellerie, pasticcerie. Insomma, tutte le attività produttive che operano nella distribuzione e produzione di generi alimentari, a condizione però che effettuino donazioni agli indigenti, in proprio o magari appoggiandosi ad organizzazioni come SprecOr, che mette insieme numerose associazioni di volontariato.
Le attività produttive riceverebbero gli sconti in proporzione alla quantità di donazioni, sino a un massimo del 20 per cento. Tutto semplice e lineare, ma bisogna tener conto di un altro fatto: il saldo incassato dalla Tari non può variare al ribasso, perché il servizio di igiene urbana va coperto per legge con gli introiti della tassa sui rifiuti. E anche se probabilmente non si parlerà di grandi cifre, vanno bilanciate. Così, la minoranza ha proposto di recuperare le risorse che dovessero mancare con incrementi di ugual misura sul settore banche e istituti di credito che, fra le utenze non residenziali, sono tra quelli che pagano meno, visto anche che producono poche quantità di rifiuti. L’emendamento sarà discusso il 30 giugno, quando il consiglio comunale sarà chiamato a votare il piano economico finanziario e le tariffe del servizio di igiene urbana per il 2021. (dav.pi.)
L’idea è quella di incentivare le donazioni di cibo attraverso riduzioni della Tari che possono arrivare sino al 20 per cento. La platea di chi potrebbe usufruire di questi sconti è variegata: dai supermercati ai locali della ristorazione, passando per panifici, macellerie, pasticcerie. Insomma, tutte le attività produttive che operano nella distribuzione e produzione di generi alimentari, a condizione però che effettuino donazioni agli indigenti, in proprio o magari appoggiandosi ad organizzazioni come SprecOr, che mette insieme numerose associazioni di volontariato.
Le attività produttive riceverebbero gli sconti in proporzione alla quantità di donazioni, sino a un massimo del 20 per cento. Tutto semplice e lineare, ma bisogna tener conto di un altro fatto: il saldo incassato dalla Tari non può variare al ribasso, perché il servizio di igiene urbana va coperto per legge con gli introiti della tassa sui rifiuti. E anche se probabilmente non si parlerà di grandi cifre, vanno bilanciate. Così, la minoranza ha proposto di recuperare le risorse che dovessero mancare con incrementi di ugual misura sul settore banche e istituti di credito che, fra le utenze non residenziali, sono tra quelli che pagano meno, visto anche che producono poche quantità di rifiuti. L’emendamento sarà discusso il 30 giugno, quando il consiglio comunale sarà chiamato a votare il piano economico finanziario e le tariffe del servizio di igiene urbana per il 2021. (dav.pi.)