La Nuova Sardegna

Oristano

Ghilarza vaccini e polemiche

Ghilarza vaccini e polemiche

Usai (Fimmg) contesta l’inaugurazione del punto temporaneo e attacca il sindaco di Paulilatino Gallus

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GHILARZA. Le difficoltà e le polemiche legate all’avvio dell’hub vaccinale di Ghilarza lo scorso fine settimana, culminate con l’invio di oltre 150 dosi di vaccino a Nuoro, poi buttate perchè non trasportate in regola, ha provocato la reazione dei medici di medicina generale della Provincia. Il segretario Alessandro Usai critica l’intera organizazione dell’hub vaccinale e il ruolo del sindaco di Paulilatino, medico ma soprattutto consigliere regionale Domenico Gallus.

«Quanto è avvenuto in occasione della inaugurazione del punto vaccinale territoriale di Ghilarza – scrive in una nota – ha sicuramente del paradossale. Dopo alcuni giorni di colloqui personali e telefonici dei rappresentanti dei medici di famiglia Fimmg locali, il direttore di distretto ed il sindaco di Ghilarza, si è giunti all’istituzione di un pvt a Ghilarza: finalmente il territorio vedeva realizzarsi l’avvio di una campagna vaccinale anti Covid, rivolta a tutti i cittadini in una struttura costantemente presente sino alla fine. Grazie all’impegno del sindaco, che è riuscito ad attrezzare la palestra di via Volta, il sopralluogo effettuato circa dieci giorni fa dal direttore di distretto, dal rappresentante Fimmg territoriale e dagli infermieri vaccinatori, ha considerato la logistica adeguata alle esigenze del caso. La decisione a quel punto – continua nella nota Usai – spettava al direttore di distretto della Assl responsabile della medicina del territorio e quindi della campagna vaccinale; l’incontro si chiudeva con un accordo di massima sulla partecipazione dei medici di medicina generale, alcuni medici volontari e infermieri volontari, in tutto dieci medici e cinque infermieri». Ciò che è accaduto dopo non ha per nulla convinto lo stesso Usai, che continua parlando di un ingresso improvviso «a gamba tesa sul programma» del presidente commissione regionale sanità, che avrebbe richiamato a sé «tutte le competenze e di fatto estromettendo dal progetto i medici di base, il distretto e il suo direttore. Il punto vaccinale si è inaugurato sabato con la dotazione di un discreto numero di dosi (650/800) e la partecipazione di quattro medici volontari ed alcuni infermieri. Sono state somministrate 400 dosi vaccinali. È con rammarico che si rileva che una iniziativa che vedeva coinvolta tutta la medicina generale del territorio in maniera stabile sia stata fatta naufragare per la voglia di protagonismo di qualcuno per una iniziativa spot di dubbia utilità». Usai chiude la nota domandandosi «con quale criterio siano stati convocati i cittadini, come siano state procurate le dosi vaccinali, quante siano state effettivamente somministrate e se siano state tracciate e quante ne siano avanzate». Domande in parte retoriche perchè le dosi avanzate sono state dirottate, su decisione Ats a Nuoro, prima di essere buttate via. Analoghe critiche sono state avanzate dal Tribunale dei diritti del medico, attraverso una nota del presidente regionale Bruno Palmas.(g.cen.)

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