La Nuova Sardegna

Oristano

Sanità

L’Ordine dei medici di Oristano ha accolto ventitré nuovi iscritti

di Caterina Cossu

	I nuovi medici durante la cerimonia di giuramento
I nuovi medici durante la cerimonia di giuramento

Dottoresse e dottori laureati nel corso del 2023 hanno prestato giuramento. Vanno a rinforzare un settore in crisi per la carenza di personale

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ORISTANO Parole d’ordine: empatia, etica e cura del rapporto con il paziente. Sotto questa prospettiva, giovedì 7 dicembre, sono entrati a far parte dell’Ordine dei medici di Oristano ventitré nuovi iscritti. Laureati nell’arco del 2023, i professionisti sono stati presentati ufficialmente ai colleghi durante la cerimonia del giuramento, che è stata anche l’occasione per premiare i tre medici decani di Oristano che hanno raggiunto il traguardo dei 50 anni di laurea. «Un virtuale passaggio di testimone tra generazioni», come lo ha definito il presidente dell’Ordine, Antonio Sulis, che nel suo intervento ha colto l’occasione per mettere in evidenza alcuni aspetti legati alla professione rimarcando i problemi irrisolti della sanità, sia a livello nazionale che regionale e provinciale.

«Negli ultimi venti anni la medicina ha fatto grandi progressi, si è assistito a scoperte che hanno permesso un approccio terapeutico personalizzato, con un beneficio non indifferente sulla qualità e sulla durata della vita – ha ricordato il presidente Antonio Sulis –. Devono permanere però gli elementi cardini della professione, in particolare la comunicazione e l’aspetto etico e deontologico, che sono elementi essenziali nel rapporto di fiducia e basati sulla libera scelta del professionista».

L’invito quindi rivolto ai nuovi medici, condiviso dai colleghi, è quello di andare a creare nell’esercizio della professione un rapporto di empatia che non consideri il cittadino «come un numero, ma come persona, uomini e donne con bisogni, idee e opinioni». I problemi e i malumori legati ai disservizi della sanità, calati nella realtà della provincia di Oristano, sono all’ordine del giorno, ma il medico può fare la sua parte con un giusto atteggiamento relazionale, «importante e indispensabile anche per cercare di diminuire i contenziosi che molte volte sono legati a disfunzioni della comunicazione e della relazione con i nostri pazienti», ha sottolineato ancora Antonio Sulis, ricordando come anche l’Ordine di Oristano sostenga la depenalizzazione dell’atto medico.

Per quanto riguarda i problemi della sanità, infine, il presidente si è soffermato sull’inadeguatezza del sostegno finanziario che genericamente subisce il comparto negli ultimi venti anni, oltre al «difetto di programmazione dell’accesso alle scuole di specializzazione che attualmente ha determinato una carenza cronica di medici specialmente in alcune branche, vedi Servizi di Pronto Soccorso e Anestesia e Rianimazione».

Sulis ha poi sottolineato come la generalizzata fuga di professionisti dal settore pubblico a causa di stress lavorativo e inadeguata remunerazione, stia portando «a una disuguaglianza nelle prestazioni sanitarie tra le varie regioni e tra queste anche tra le varie province». Non ne è estranea quella di Oristano, dove il presidente ha rimarcato ancora una volta la grave carenza di medici di famiglia e i problemi degli ospedali e della guardia medica.

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