La Nuova Sardegna

Oristano

La Giostra

Sartiglia, altre dodici stelle conquistate nelle discese del martedì


	Il Componidori manca la sua stella
Il Componidori manca la sua stella

Ma Componidori ancora a bocca asciutta

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Oristano Dodici stelle centrate, esattamente come domenica. Fosse uno sport, si potrebbe dire che la Sartiglia 2024 è finita parimerito tra il Gremio di San Giovanni e quello di San Giuseppe. La marcata componente religiosa della giostra medioevale non contempla però rivalità e nemmeno gare di sorta, anche se è vero che ieri, il componidori del gremio dei falegnami, Fabrizio Manca, avrebbe sicuramente voluto portare a casa un risultato diverso e alla dodicesima stella centrata, ha fatto un’ultimo tentativo inviando un ulteriore drappello di cavalieri alla discesa, portando a 64 il numero totale delle discese, senza fortuna, però.

Fortuna non ne hanno avuto neppure le pariglie dei due componidori: nessuno dei sei cavalieri (Fabrizio Manca, Corrado Massidda e Ignazio Lombardi per i Falegnami e Giuseppe Utzeri, Andrea Zucca e Paolo Fadda, rispettivamente Componidori, segudu e terzu dei Contadini) ha infatti centrato la stella con la spada e niente hanno fatto nemmeno nel finale con su stoccu su componidori e su terzu. Dopo la sfilata dei 126 cavalieri in costume, il rito dell’incrocio delle spade e finalmente le discese. Le prime dieci sono a vuoto. Gli speaker che dal balcone dell’episcopio raccontano al pubblico ogni fase della giostra, incoraggiano i cavalieri. Elogiano le loro discese al galoppo ma la stella da alcuni viene addirittura solo sfiorata, nessuno la infilza e dopo un breve volo, per dieci volte finisce sulla sabbia della pista di via Duomo. Poi, all’undicesima discesa, finalmente si interrompe la sequenza sfortunata. Enrico Fiori, veterano della giostra che di Sartiglie ne ha corso ben 51, infilza la prima stella della serata. Il pubblico esulta, lui, orgoglioso, va avanti e indietro per la pista mostrando il suo trofeo. Poi di nuovo, fa centro Elisabetta Sechi: l’amazzone che in precedenza a sua volta era stata componidori, anche domenica era riuscita nell’impresa. Ieri, come anche Enrico Fiori, è stata premiata con la stella d’oro. Le donne in sella hanno fatto una gran bella figura in questa Sartiglia dei falegnami con un totale di quattro stelle centrate. A Elisabetta Sechi, infatti, si sono aggiunte Sonia Cadeddu, Antonella e Ilaria Rosa, sorelle in gara ma su due pariglie differenti. La sequenza dei risultati ha visto terza stella infilzata da Fabrizio Pomogranato. E poi Alessio Garau, Anthony Maccioni, Sonia Cadeddu, Rodolfo Manni, Cristian Matzutzi, Matteo Licheri, Antonella Rosa, Ilaria Rosa e Andrea Concas. Dopo 64 discese, il capocorsa Fabrizio Manca, ha deciso che fosse arrivato il momento di provare a infilzare la stella con su stoccu. Anche stavolta, la fortuna non è stata dalla sua parte. Colpisce la stella che schizza in aria e poi finisce sulla sabbia. Altrettanto farà su Terzu, Ignazio Lombardi. La Sartiglia ormai è quasi conclusa. Il capocorsa consegna su stoccu al majorale en cabo del gremio, Gino Mugheddu che a sua volta consegna al cavaliere con la camelia rosa appuntata sul corpetto, sa pippia de maju. Su componidori, con larghi gesti benedice il pubblico e la città. Dalle tribune parte l’applauso: dirigendosi verso piazza Manno da dove inizierà “Sa remada”, Fabrizio Manca appresta a compiere uno degli ultimi riti della giostra. Ma non è finita. Neppure il tempo di terminare la benedizione, il capocorsa già deve riunire i cavalieri e condurli verso via Mazzini, per le pariglie. Al tramonto su componidori ha ancora indosso il costume. È l’ora della svestizione. È il momento per pronunciare davvero “a attrus annus”, la frase benaugurale che dà appuntamento per gli anni a venire. Alle Sartiglie che verranno, insomma, in una città che della giostra ha fatto il suo vessillo.

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