La Nuova Sardegna

Oristano

L’intervista

La Sartiglia di Fabrizio Manca: «Che bello incrociare lo sguardo con quello di mia madre di 91 anni»

di Caterina Cossu

	Fabrizio Manca durante la vestizione (foto Francesco Pinna)
Fabrizio Manca durante la vestizione (foto Francesco Pinna)

Il componidori del gremio dei falegnami e le emozioni per aver guidato la giostra equestre del martedì di carnevale a Oristano

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Oristano «Vorresti sempre aver dato di più, aver fatto qualcosa meglio. Puoi aver programmato il dettaglio, studiato ogni singola variante, previsto la soluzione a ogni tipo di intoppo. Ma l’unica verità è che, per quanto puoi prepararla, ogni Sartiglia è a sé: quel che accade quel giorno è un evento unico, e tu puoi fare solo del tuo meglio». Fabrizio Manca è stato un componidori amato e apprezzato da tutti: la sua Sartiglia, quella del gremio dei falegnami, con dodici stelle infilzate e la corsa delle pariglie come non si vedeva da qualche tempo, chiude l’edizione della giostra 2024 più che positiva.

A celebrarlo fino all’imbrunire in via Mazzini, insieme a oristanesi e turisti, c’erano anche i suoi compaesani di Tramatza. «La Sartiglia unisce, è un collante. Mi ha fatto un piacere enorme vedere il cartello dei miei compaesani lungo il percorso, perché a Tramatza ormai la manifestazione è sentitissima, quest’anno forse ancora di più grazie al grande onore che ho condiviso con tutto il paese».

È un ruolo non facile, soprattutto dopo le polemiche di domenica sera per lo stop deciso dalla questura quando un terzo delle pariglie ancora non si era esibito in via Mazzini. «Presumo che il martedì tutti ci sentiamo un po’ meno tesi, si è visto dalla domenica che l’ingranaggio messo insieme con pazienza e fatica, funziona secondo le previsioni. Ci tenevo che corressimo tutti in via Mazzini e ora sono stanco, ma felice perché è andato tutto bene, non rimpiango nulla anche se mi dispiace non essere riuscito a far correre alla stella tutti quelli a cui avrei voluto dare la spada».

Grande amante degli animali, un pensiero e un ringraziamento è andato anche a Middle Arch, destriero che il cavaliere Giancarlo Melis ha offerto al capocorsa a dieci giorni dalla Sartiglia dopo che il destriero del componidori aveva avuto un infortunio. Questo gli ha permesso di centrare la prima stella della giostra di domenica: «Sono fortunato, è andato tutto bene e ho avuto uno splendido cavallo».

La stella d’oro conquistata da Elisabetta Sechi è stato uno dei momenti da celebrare: «Tutte le amazzoni mi hanno onorato con le loro bellissime discese, ma non è certo una questione di genere: conta solo se si è bravi sartiglianti».

Il momento della vestizione è l’unico che il componidori dei Falegnami rievoca con la voce un po’ scossa dall'emozione: «Finalmente siamo riusciti a convincere mia madre a partecipare e devo ammettere che poter incrociare il suo sguardo sereno e tranquillo ha smorzato anche la mia tensione», confessa Fabrizio Manca. Essenziale anche l’affiancamento di su segundu Corrado Massidda e su terzu Ignazio Lombardi: «Ho ricevuto molti complimenti per il nostro incrocio di spade e mi ha reso molto orgoglioso. Per tutta la durata della giornata non c’è stato bisogno di dire molte parole, si è visto come ci basta un cenno per capirci al volo». Ora che tutti i membri dello storico terzetto, insieme dal 1998, hanno ricoperto il ruolo di capo corsa si potrebbe dire largo ai giovani, ma con calma: non è tempo, infatti, di appendere le maschere al chiodo e qualche soddisfazione ancora ce la si può togliere. «Non parleremo nemmeno del prossimo anno, ci intendiamo e quando verrà il momento inizieremo a prepararci, con spontaneità, come abbiamo sempre fatto. Ai giovani posso dire solo che la gavetta è importante: l’abbiamo fatta noi e passarci attraverso vuol dire godersi poi la Sartiglia ogni anno di più. Quindi raccomando loro di non avere fretta e prendersi il tempo per coltivare con umiltà il grande amore e rispetto che merita» chiude Fabrizio Manca.

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