Febbre del Nilo, inizia il periodo più pericoloso per l’oristanese
Asl e Comuni avvisano i residenti e emettono le ordinanze
Oristano Non esiste una cura e tantomeno un vaccino, così è la prevenzione, l’unica arma possibile contro il rischio di contagio da febbre del Nilo ma anche del più raro Usutu Virus. Un caso sospetto al virus West Nile, la febbre del Nilo, è stato riscontrato nell’agro di Valledoria, in un esemplare di cornacchia grigia.
Insomma, la stagione calda è ormai alle porte e dato che sono le alte temperature una delle condizioni per la proliferazione dei virus, la Asl 5 ha già avviato la campagna informativa con tanto di decalogo da seguire per evitare il proliferare delle zanzare che sono gli insetti vettori del contagio sull’uomo.
Il virus West Nile, trasmissibile dagli uccelli infetti all’uomo o ad altri animali attraverso la puntura di zanzara, nell’80 per cento dei casi si sviluppa in maniera asintomatica, nel venti per cento causa sintomi simili a quelli influenzali (febbre, mal di testa, nausea e vomito) e in una percentuale inferiore all’1 per cento provoca encefaliti o meningoencefaliti. L’ Usutu (USUV), virus meno noto della Febbre del Nilo, è anch’esso capace di causare sia mortalità significativa tra le popolazioni di alcune specie di uccelli sia sintomi nell’uomo, anche se la capacità di indurre forme cliniche neuro-invasive sembra essere, ad oggi, limitata a poche e sporadiche segnalazioni. Anche questo virus si trasmette tra uccelli e mammiferi tramite zanzare infette (soprattutto del genere Culex). La malattia da virus Usutu può causare nell’uomo forme asintomatiche, forme influenzali e, nei casi più gravi, ma molto rari, meningo-encefaliti.
Lo scorso anno in provincia erano state due le persone contagiate,un 72enne di Siamanna e un 52enne di Siamaggiore. Era andata molto peggio nel 2022, quando i casi erano stati dieci, dei quali quattro erano morti. Sempre lo scorso anno, nel corso dei test che si svolgono nel territorio, un pool zanzare prelevate a Torregrande si erano rivelate positive al test, altrettanto era avvenuto con due cornacchie a Solarussa e un cavallo a Paulilatino. Lo scorso anno erano inoltre risultati positivi alla Usutu Virus tre storni ad Oristano e due pool di zanzare, uno ad Arborea e l’altro a Oristano.
La Provincia di Oristano è, per via del clima e della presenza della gran parte delle zone umide, l’area forse a maggior rischio di diffusione dei due virus. Non è un caso che molti Comuni, come ad esempio Arborea, abbiano adottato apposite ordinanze con le relative prescrizioni rivolte ai cittadini per impedire il proliferare delle zanzare. Tra queste, la copertura dei depositi dell’acqua, evitare ristagni idrici, ripulire i terreni dalle erbacce. Ai cittadini è fatto anche ordine di permettere l'accesso alle proprietà private, sia terreni che fabbricati ed ogni pertinenza, al personale della ditta incaricata alla disinfestazione ed ai tecnici incaricati della vigilanza sui trattamenti.