La Nuova Sardegna

Oristano

Dopo l’arresto

Ammanchi nei comuni, parla la sindaca di Nughedu Santa Vittoria che ha denunciato Claudio Zago

di Maria Antonietta Cossu

	Il giuramento di Claudio Zago, sindacodi Ardauli nel 2002
Il giuramento di Claudio Zago, sindacodi Ardauli nel 2002

Vanessa Corda: «Dovevo farlo per difendere l’onorabilità di tutti i sindaci»

30 maggio 2024
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Bidonì Cautela e riserbo. Nei Comuni travolti dall'indagine sulle presunte appropriazioni indebite di denaro che hanno portato all'arresto dell'ex funzionario amministrativo Claudio Bruno Zago le parole vengono soppesate e centellinate. I pochi dettagli che trapelano sulle fasi precedenti alla deflagrazione del caso li ha forniti Vanessa Corda, la sindaca di Nughedu Santa Vittoria che per prima ha sollevato dubbi in procura sulla liceità dei movimenti all'ufficio ragioneria fino a una manciata di giorni prima che venisse designata al timone dell'ente, il 29 maggio 2023. Si è invece riservata di prendere posizione solo quando saranno definiti contorni della vicenda l' omologa di Bidonì, Ilaria Sedda, che sarebbe venuta a conoscenza del lavoro sottotraccia della Polizia solo negli ultimi tempi. Tra le righe, l'amministratrice ha comunque sostenuto l'estraneità degli altri organi gestionali e di quelli politici alle imputazioni in capo all'ex funzionario. «Le indagini sono ancora in corso se e quando i fatti verranno accertati tutelerò il mio ente e la mia comunità nelle sedi opportune».

Il danno erariale che avrebbe provocato l'ex dipendente dirottando i soldi pubblici dalle casse comunali di Bidonì ai propri conti correnti supera il mezzo milione di euro, un'enormità per la piccola municipalità del Barigadu. Sicuramente un ammanco che non si è prodotto in pochi mesi, semmai per un lungo tempo. L'invito ad attendere il corso della giustizia è stato il leit motive che nelle ultime 48 ore ha imperversato nei due centri colpiti dallo scandalo e nella vicina Ardauli, il paese in cui Claudio Bruno Zago è nato 59 anni fa, dove ha sempre vissuto e di cui è stato massimo rappresentante nei primi anni Duemila. Ancora incredula, la sindaca Costantina Fadda si è astenuta da qualunque considerazione. «Sono frastornata, non mi sento di commentare la vicenda, men che meno di esprimere giudizi. Lasciamo che siano le autorità competenti a fare chiarezza». Dello stesso tenore le dichiarazioni dell'ex primo cittadino e attuale consigliere di minoranza Roberto Putzolu. «Per la persona nutro il massimo rispetto. In merito alle accuse contestate, sarà la magistratura a stabilire se esistano delle responsabilità». Nel 2007 Putzolu e Zago si erano affrontati alle elezioni comunali, alle quali concorsero quattro liste. La spuntò Putzolu con un buon margine su Zago, che in qualità di sindaco uscente era considerato il vero avversario da battere. Nel 2012 si ripresentarono entrambi alle urne: Putzolu puntava al secondo mandato consecutivo, che gli fu accordato dall' elettorato, e Zago si candidava per un posto di consigliere nella lista capeggiata da Raffaela Mura. L'ex primo cittadino ha ricordato le battaglie in aula con il suo predecessore riconoscendogli «Un'opposizione onesta ma senza sconti, com'era normale che fosse». Una volta scoperchiato il vaso di Pandora era inevitabile che l'onda d'urto del clamore suscitato dal coinvolgimento di un dipendente investisse tanto la parte gestionale degli enti pubblici quanto i loro rappresentanti istituzionali. Sia prima che dopo la denuncia in procura, Vanessa Corda non ha fatto cenno a nessuno dei fatti segnalati. Gli stessi assessori e consiglieri di maggioranza sono stati lasciati all' oscuro di tutto. Informata, naturalmente, la ragioniera cui ai primi dell'anno è stata attribuita la responsabilità dell'Ufficio finanziario, traghettato dalla sindaca nei tre mesi successivi al pensionamento di Zago, collocato a riposo lo scorso settembre. La funzionaria ha rilevato le prime incongruenze nei movimenti di denaro di competenza del suo ufficio durante la ricognizione dei residui attivi e passivi eseguita durante la redazione del bilancio consuntivo. In un primo momento ha riscontrato un presunto ammanco di tredicimila euro, ma, proseguendo nell'analisi dei conti la cifra indisponibile andava notevolmente aumentando fino a raggiungere quota 110mila euro o poco più.

A quel punto la sindaca ha disposto controlli più accurati, che hanno portato al medesimo risultato: un'evidente discrepanza tra i mandati autorizzati dall'ex contabile e gli impegni di spesa effettivi. «Prima di compiere qualunque passo ho voluto andare a fondo alla questione, ma quando è apparso evidente che vi fossero delle incongruenze nella contabilità mi sono assunta le mie responsabilità e ho messo al corrente la Procura. Non è stata una decisione facile, intendo dal punto di vista umano. Ho pensato alla famiglia e allo stesso funzionario, che ha lavorato nel nostro Comune per circa 30 anni. Tuttavia il dovere istituzionale e l'obbligo morale m'imponevano di segnalare alle autorità quanto stava emergendo. L'ho fatto perché era doveroso da parte mia e anche per l'onorabilità di tutti i sindaci». Secondo le ricostruzioni della Procura a Nughedu i presunti illeciti sarebbero stati commessi nel periodo precedente all'insediamento dell' attuale consiglio comunale, quando era ancora in carica il sindaco Francesco Mura, oggi deputato. «È ancora troppo presto per trarre delle conclusioni, è opportuno conoscere prima il contenuto di tutti gli atti. Se dovesse essere confermato ciò che sta emergendo in questi giorni è chiaro che sarebbe motivo di grande di spiacere e delusione sia sotto l'aspetto umano che professionale. Vorrei però tributare un attestato di stima all'attuale amministrazione locale per la prontezza con cui ha rilevato le presunte irregolarità».

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