Oristano, uccisa dalla madre: il Comune intitolerà una piazza di Silì a Chiara Carta
A un anno e mezzo dalla tragica scomparsa
Oristano Il Comune dedicherà una piazza a Chiara Carta. La giunta Sanna ha deliberato l’intitolazione a Chiara di una porzione del giardino Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, adiacente a via Martiri del Congo a Silì.
Chiara venne uccisa con diverse coltellate dalla madre Monica Vinci il 18 febbraio del 2023 nella loro casa di via Martiri del Risorgimento a Silì. Dopo il gesto la madre si buttò dal balcone ma rimase solo ferita. Questo fatto scosse la città e l’intero paese. Diverse iniziative in ricordo della vittima, sono state intraprese in questi mesi: concerti, incontri, momenti di riflessione sulla violenza domestica e familiare, con protagonista anche il padre di Chiara, che non ha mai mancato a questi eventi. Il percorso giudiziario per questo delitto sarà definito probabilmente in autunno. Tra alcuni mesi il Pm dovrebbe chiudere l’inchiesta chiedendo il rinvio a giudizio per l’imputata, da alcuni mesi ospite nella Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Capoterra. In fase di incidente probatorio lo scorso gennaio, davanti al giudice Federica Fulgheri e al pm Valerio Bagattini, sono state presentate le tre perizie richieste sullo stato della madre. Due di queste, quella della giudice e quella della difesa, rappresentata dagli avvocati Gianluca Aste e Federica Sanna, ritenevano la donna totalmente incapace di intendere e volere. Quella del pubblico ministero propendeva invece per una infermità parziale. La differenza nell’esito degli esami dei tre specialisti, chiamati a offrire una valutazione dopo averla esaminata, riguarda solo il grado di infermità e non sarà un elemento di poco conto nella valutazione finale. Il pubblico ministero Valerio Bagattini dovrà, a prescindere dalle valutazioni che farà sull’esito degli esami psichiatrici, chiedere il giudizio. Resta da capire sotto quale formula. La parola finale spetterà comunque al giudice.