I pescatori dell’Oristanese giovedì in Regione
Incontreranno gli assessori Satta (Agricoltura) e Laconi (Ambiente)
Arborea I pescatori dell’Oristanese andranno in Regione. È fissata per giovedì mattina la riunione nella sede dell’assessorato all’Agricoltura, con i cinque presidenti delle cooperative e dei consorzi della pesca e con i rappresentanti delle organizzazioni di categoria con gli assessori all’Agricoltura, Gian Franco Satta e all’Ambiente, Rosanna Laconi.
La convocazione del vertice è il primo importante risultato della mobilitazione organizzata mercoledì scorso davanti alla peschiera 17 di Arborea. Alcune decine di pescatori della marineria oristanese si erano infatti ritrovati davanti allo stagno di Corru s’Ittiri per denunciare i ritardi sugli interventi di risanamento dei compendi ittici che la precedente Giunta regionale aveva annunciato agli stessi pescatori due anni fa. Le richieste riguardano la pulizia dei canali che collegano le peschiere al mare. Ormai quasi interrati a causa di mareggiate e piogge torrenziali, i canali anziché un collegamento sembrano essere diventato un tappo che impedisce il ricambio idrico e di conseguenza, l’ossigenazione, fondamentale per la vita degli stagni. I pescatori da tempo chiedono che i canali vengano dragati e liberati dalle tonnellate di terra, sabbia e alghe che ne impediscono la funzione.
Le ultime morie di pesci allo stagno di S’Ena Arrubia e il fermo della raccolta delle vongole a Marceddì che la Asl aveva imposto, contestualmente al ritiro dal mercato del prodotto, dopo che le analisi avevano rilevato parametri difformi a quelli che la legge stabilisce per il commercio dei molluschi, sarebbero infatti conseguenze delle cattive condizioni dei compendi ittici. Gli effetti del fermo sono stati pesantissimi. La cooperativa parla di perdite per almeno 100 mila euro mentre, solo lunedì prossimo, dopo dieci giorni di fermo, la raccolta delle vongole potrà riprendere. «Gli stagni dell’Oristanese rischiano di trasformarsi in paludi. Sarebbe un disastro ambientale ma anche economico e la nostra categoria in questo modo è destinata a scomparire», avevano denunciato i presidenti delle cooperative e dei consorzi pesca. «I soldi per intervenire sui compendi ittici ci sono – avevano denunciato i presidenti dei Consorzi di Marceddì, Antonio Loi e di Cabras, Giuliano Cossu – la Regione ha fermi diversi miliardi di euro destinati al settore ma non li spende, mettendo a rischio il futuro di almeno 600 famiglie».
I pescatori avevano minacciato di recarsi in massa a Cagliari per un sit in sotto l'assessorato all’Agricoltura. Nel frattempo però gli assessori hanno convocato i rappresentanti degli operatori. «Dagli assessori ci attendiamo ascolto e risposte concrete – dice Antonio Loi – ma se le cose non cambieranno, saremo costretti a nuove proteste. Mercoledì alla manifestazione c’erano anche i sindaci di Arborea e Terralba che oltre a garantire l’appoggio alla lotta dei pescatori, hanno sollecitato interventi immediati.