Pinacoteca e museo chiusi, a Oristano un’estate con meno cultura
Entrambi i poli di attrazione culturale principali della città non saranno visitabili per diverse settimane per via dei lavori in corso. La minoranza: «Programmazione carente in piena stagione turistica». L’assessore: «Interventi pubblici non rinviabili»
Oristano Spiagge, ma non cultura. Le coincidenze temporali renderanno monca l’offerta turistica cittadina che si stava arricchendo con l’apertura di vari luoghi non visitabili nei mesi invernali come la Torre di Mariano in piazza Roma. Succede però che, proprio nel momento in cui l’alta stagione comincia, sia il museo Antiquarium Arborense che la pinacoteca Carlo Contini chiudano i battenti. In quest’ultimo caso ci sono da svolgere lavori per i sistemi antincendio, mentre per il museo si sta lavorando alla modifica dell’allestimento e alla gestione degli spazi interni. Per la pinacoteca e per il resto dell’Hospitalis Sancti Antoni che la ospita è prevista una chiusura di almeno quattro settimane, sperando che la tabella di marcia venga rispettata, cosa che non è affatto certa perché l’assessore Luca Faedda, durante la riunione della commissione consiliare, si è preso il sicuro e ha parlato di agosto come termine per la riapertura. Forse è scaramanzia. Per l’Antiquarium Arborense, invece, l’estate trascorrerà con le serrande abbassate e, probabilmente, si andrà anche ben oltre l’inizio dell’autunno.
La domanda che è rimbalzata nelle stanze della politica è stata una sola e l’hanno posta i componenti della minoranza Francesca Marchi (Oristano Più) e Sergio Locci (Aristanis). I loro ragionamenti sono molto simili. Il consigliere Locci ha parlato di «carenza costante di programmazione. Penso che avrebbe dovuto vincere il buonsenso e che si sarebbe dovuto individuare un periodo differente per chiudere i due poli culturali principali della città. Capisco che ci sia la necessità di svolgere dei lavori, ma il momento mi pare quello meno felice visto che stanno arrivando i turisti».
Che poi è quel che Francesca Marchi evidenzia a sua volta ricordando: «Già da qualche mese si sapeva che c’erano i fondi a disposizione. Davvero non era possibile programmare i lavori in maniera migliore? C’è preoccupazione perché molte delle tante opere pubbliche in corso di svolgimento stanno avendo tempi più lunghi rispetto a quanto ci si era prefissati inizialmente. La chiusura ora resta una decisione inspiegabile anche perché, dopo anni di stallo, la Fondazione Oristano che gestisce in città il sistema dei beni culturali, stava finalmente facendo registrare numeri in aumento. Questo ci ha detto il presidente Carlo Cuccu nell’audizione in commissione dei giorni scorsi, per cui spero non si torni indietro».
L’assessore Luca Faedda, presente alla riunione convocata ieri dal presidente Antonio Iatalese, non ha dato però alternative: «Capisco che possano esserci dei problemi, ma dobbiamo fare i conti con i fondi legati ai progetti del Pnrr e non era davvero possibile pensare a un rinvio, perché dobbiamo rispettare delle scadenze. Abbiamo preferito questa scansione per limitare al minimo i disagi dei tanti fruitori della biblioteca che si trova nello stesso stabile. Vogliamo riaverla aperta e funzionale per il momento in cui iniziano le scuole, per cui l’unico momento che avevamo a disposizione per sistemare quella parte di edificio è quello di agosto. Si è deciso così di partire dai lavori alla pinacoteca con l’intenzione di rispettare i tempi e averla aperta quanto prima. Non abbiamo locali alternativi per esporre temporaneamente le opere e quindi non c’era altra soluzione se non la chiusura. Ricordo che il Comune sta per aprire un altro spazio importante come quello del Foro Boario che ospiterà la mostra in collaborazione con Dromos». Per il resto dell’offerta culturale c’è da attendere.