Cagnetta malnutrita e piena di ferite, le guardie zoofile dell’Oipa di Oristano la salvano
Denunciato per maltrattamenti di animali il proprietario. Intanto il Comune di Oristano ha indetto la gara d’appalto per il servizio di ricovero, custodia e mantenimento dei randagi
Oristano Era ridotta a uno scheletro per via della malnutrizione, aveva il corpo pieno di piaghe e di ferite e veniva custodita in condizioni terribili. Le guardie zoofile della sezione di Oristano dell’Oipa, l’Organizzazione internazionale per la protezione animale, sono state la sua salvezza. Mentre effettuavano un sopralluogo nella zona di Narbolia si sono imbattute in una femmina di pointer custodita all’interno di un terreno. La cagnolina, di circa dieci anni e sprovvista di microchip, era pelle e ossa. Alla sua vista le guardie zoofile sono rimaste impressionate perché era talmente magra che si notava lo scheletro. A quel punto è stato chiesto l’intervento del veterinario dell’Asl che oltre a riscontrare la condizione di estrema denutrizione e disidratazione, ha notato anche le diverse escoriazioni su varie parti del corpo dell’animale, piaghe che erano tra l’altro ricoperte di larve di mosche e parassiti.
È quindi iniziata una vera e propria indagine per risalire all’identità del proprietario che, una volta individuato, è stato denunciato per maltrattamento, abbandono e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura produttive di grandi sofferenze. Contestualmente le guardie zoofile dell’OIPA hanno preso con loro la cagnetta per portarla in una clinica veterinaria, dov’è tuttora in cura. Prima di lasciarla le hanno voluto dare un nome e hanno scelto di chiamarla Nola, che appena si sarà ripresa potrà essere data in affido temporaneo a chi vorrà restituirle tutto l’amore e le attenzioni che le sono state negate per così tanto tempo. Una volta terminato l’iter giudiziario potrà essere adottata in via definitiva. Intanto, i volontari dell’Oipa invitano a rivolgersi a loro per avere informazioni su Nola scrivendo all’indirizzo mail guardieoristano@oipa.org. In più, per segnalare situazioni sospette o casi di maltrattamenti a Oristano e provincia si può compilare il modulo online all’indirizzo https://www.guardiezoofile.info/oristano.
Sempre a proposito di animali e di cani in particolare, il Comune di Oristano ha indetto la gara d’appalto per l’affidamento del servizio di ricovero, custodia e mantenimento dei randagi. L’appalto avrà una durata di cinque anni e prevede una spesa di circa 1 milione e 246mila euro per l’intero periodo. Attualmente il costo giornaliero che il Comune sostiene per il mantenimento di ciascun animale nel canile di Silì è di 2,69 euro. Con il nuovo servizio l’importo è stato incrementato a 3,30 euro. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata al 19 luglio 2024. Potranno partecipare tutte le ditte che rispondano ai requisiti economici richiesti nel bando e che dispongano di un canile con una capienza di almeno 220 cani. La struttura deve trovarsi all’interno della provincia di Oristano o comunque in un raggio di 50 chilometri dal capoluogo. È richiesta anche una documentata esperienza nello svolgimento del servizio.
«Sul fronte del contrasto al randagismo e del benessere animale questa amministrazione sta realizzando numerose iniziative – spiega il sindaco Massimiliano Sanna –. È il segno di una sensibilità particolare che nutriamo verso il mondo animale, ma è anche un fatto di civiltà prima ancora che un dovere per l’igiene e la salute e la sicurezza pubblica. In questo senso, abbiamo avviato un proficuo rapporto di collaborazione con l’Asl che ha già dato buoni frutti. Insieme al Servizio Veterinario dell’Azienda sanitaria locale stiamo lavorando a un programma di importanti iniziative a beneficio dei nostri amici animali con l’obiettivo principale di favorire le adozioni e conseguentemente ridurre il carico sul canile». «Attualmente, nel canile di Silì sono ospitati circa 200 cani – precisa l’assessora all’Ambiente Maria Bonaria Zedda –. È un numero in progressivo calo e questo grazie alla sinergia tra tanti soggetti: il Comune, l’Asl, il canile di Sandro Piras e la collaborazione assicurata dai volontari delle associazioni animaliste. Proprio in considerazione dei buoni risultati raggiunti, vogliamo intensificare l’azione di contrasto al fenomeno dell’abbandono e del maltrattamento dei cani e dei gatti».
Il fenomeno del randagismo è molto diffuso. In Italia si stimano 80mila gatti e 50mila cani abbandonati ogni anno. L’80% di questi animali rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti. Un numero altissimo che si somma a quello dei circa 600mila cani randagi e agli oltre 2 milioni e mezzo di gatti randagi presenti nel nostro paese. «Nei giorni scorsi, insieme al Servizio veterinario dell’ASL, abbiamo incontrato le associazioni animaliste operanti nel territorio per definire un percorso di collaborazione finalizzato a ridurre il fenomeno del randagismo attraverso campagne di comunicazione, microchippatura, sterilizzazione e adozioni – prosegue l’assessora Zedda -. Tra le azioni che il Comune mette in campo c’è anche il nuovo appalto per il ricovero, la custodia e il mantenimento dei cani randagi. Il gestore dovrà farsi carico delle spese di trasferimento degli animali ospitati nell’attuale canile. Dovrà assicurarne il benessere e i controlli sanitari di routine. Dovrà anche tenere un archivio fotografico di tutti i cani ricoverati per la loro pubblicizzazione in una pagina social costantemente aggiornata per promuoverne l’adozione. Gli operatori del canile dovranno garantire la massima disponibilità nei confronti dell’utenza e di chi sarà interessato all’adozione e collaborare con il Comune nelle iniziative promosse contro il randagismo. Il nuovo appalto, che avrà una durata di sessanta mesi, comprende anche lo smaltimento delle carcasse degli animali deceduti, da smaltire attraverso ditte specializzate».