Oristano, slalom fra le erbacce: il Comune avvia il piano di diserbo
Le lamentele di cittadini e turisti non si sono fatte attendere, così l’amministrazione corre ai ripari mettendo in campo un intervento massivo con l’uso di prodotti fitosanitari
Oristano Le lamentele sono infinite, il pericolo in alcuni tratti di marciapiede è reale. Lo slalom tra le erbacce infestanti non diventerà certo una disciplina olimpica ammessa a Parigi 2024 ma mette a dura prova oristanesi e visitatrici e visitatori della città di Eleonora. I mezzi meccanici non sono bastati e anche lo sfalcio manuale ha lasciato il tempo che ha trovato, l'invasione di un verde non piacevole è palese e crea disagi, soprattutto con l'arrivo del caldo e degli insetti anch'essi infestanti. Ora ci vuole un intervento massivo e incisivo e il Comune mette in campo un'azione mirata, intervenendo nei prossimi immediati giorni con un piano di diserbo che prevede anche l’utilizzo di prodotti compatibili con le prescrizioni del Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
La Giunta Sanna, su proposta dell’assessora all’Ambiente Maria Bonaria Zedda, ha provveduto a dare mandato al dirigente del Servizio ambiente e sarà predisposto un programma di gestione del verde indesiderato in ambito urbano con prodotti fitosanitari ad azione erbicida. Le zone della città saranno divise in tre categorie, classificate rispetto al criterio del contatto e permanenza umana, e saranno di conseguenza trattate. “Una nuova strategia di contenimento ed eliminazione delle erbe infestanti, più efficace e sicura: la chiedono i cittadini e la impone l’eccessiva proliferazione delle erbacce – spiega il sindaco Massimiliano Sanna -. La strategia passa dall’impiego sicuro di prodotti autorizzati dal Ministero della Salute e ci concentriamo sulle aree dove le erbacce si moltiplicano e creano un evidente pericolo per la salute, favorendo la proliferazione di insetti dannosi, ma anche per il possibile innesco di incendi”.
Rischi azzerati, lo assicura anche l'assessora Zedda: “Sono state individuate tre aree con diverse specificità dove prevediamo modalità differenti di intervento. In quelle frequentate dalla popolazione l’utilizzo dei prodotti fitosanitari non sarà consentito, mentre in quelle dove il passaggio dell’uomo avviene saltuariamente o non avviene affatto prevediamo l’utilizzo dei prodotti autorizzati dal Ministero, con frequenza e modalità differenti a seconda della zona, ma sempre in condizioni di assoluta sicurezza". Il cronoprogramma, con i tempi e le modalità degli interventi sarà comunicato a breve: nella zona A, quella maggiormente sensibile, sono ricomprese le aree verdi di uso pubblico o privato aperte al pubblico in cui il diserbo con prodotti chimici è vietato, come le aree gioco per bambini, gli impianti sportivi e le aree ricreative, i cortili e le aree verdi all’interno o confinanti con scuole e asili, parchi e giardini pubblici aperti al pubblico, aree prossime a strutture sanitarie, orti urbani comunali e aree riservate ai cani. Ancora nella zona B sono ricomprese aree dove la modalità di frequentazione si riduce al semplice transito o saltuariamente alla permanenza e comunque al contatto non diretto con il terreno, come le le aree cimiteriali, archeologiche, le zone di interesse storico-artistico e paesaggistico, le aree monumentali, teatri all’aperto e spazi verdi a servizio di musei. In queste aree il ricorso al diserbo chimico, come prescritto dal Ministero della Salute, è consentito due volte l’anno all’interno di una strategia integrata con interventi fisico/meccanici. Infine nella così detta zona C il diserbo chimico è consentito sino a quattro volte l’anno, sempre utilizzando i formulari autorizzati dal Ministero della Salute e integrato all’interno di una strategia con interventi fisico/meccanici. Sono comprese in questa tipologia le aree pavimentate delle piazze, i marciapiedi e le zanelle degli alberi, le piste ciclo-pedonali, i cigli stradali, le aree spartitraffico, il verde stradale e le sue pertinenze. La delibera della Giunta Sanna specifica che il programma dovrà tenere conto della biodiversità, della devitalizzazione endoterapica e di un’adeguata azione di informazione a favore della popolazione e delle associazioni di categoria.