Silenzio sul porticciolo di Torregrande, la società allerta il Comune: «Subito il piano dei lavori»
Nessuna traccia del cronoprogramma per la riqualificazione della struttura, mentre si avvicina la data di apertura del cantiere. Il presidente delle Marine Oristanesi, Gianni Salis: «Ulteriori ritardi renderanno tutto più complesso»
Oristano Ci sono una data e molte incertezze. A circa tre mesi dall’inizio dei lavori nessuno sa come saranno svolte le opere all’interno del porticciolo di Torregrande. Del famoso cronoprogramma preannunciato dalla ditta appaltatrice già da alcune settimane non c’è traccia. Siccome la riqualificazione della struttura è tutt’altro che una cosa semplice, arriva una sorta di ammonimento per il Comune. Il cartellino giallo è stato sollevato dalle Marine Oristanesi, società che gestisce lo scalo turistico e per la pesca professionale. Il presidente Gianni Salis non si scompone e usa un altro termine parlando di «invito» a chiarire modi e tempi. Un mese fa si era seduto di fronte alla commissione comunale ai Lavori pubblici e in quell’occasione aveva avuto rassicurazioni dall’assessore Simone Prevete del fatto che la ditta appaltatrice avrebbe presentato quanto prima il piano sulla scansione dei lavori. Trenta giorni dopo tutto è ancora fermo. Del piano non c’è notizia.
Ha quindi mandato una lettera all’amministrazione comunale indirizzata al sindaco Massimiliano Sanna, all’assessore Prevete e al suo collega di giunta Luca Faedda in qualità di assessore al Turismo. Se è vero che quello è un invito è anche vero che la chiarezza non manca: «La società Marine Oristanesi, quale titolare della concessione e gestione del porto turistico, si trova nella necessità, non più rinviabile, di conoscere il cronoprogramma dei lavori nei dettagli e le diverse fasi di attuazione». Fa riferimento poi alla massima disponibilità messa in campo dalla società che ha prospettato già varie soluzioni su dove verranno sistemate le barche che dovranno essere tolte dai moli per consentire i lavori di riqualificazione e ricorda però che aspettare oltre potrebbe mettere tutti in ponte aprendo la porta a scenari poco favorevoli per il Comune: «Se sarà confermata l’ipotesi che i lavori avranno inizio il 1° ottobre, la società dovrebbe, sin d’ora, con urgenza ed entro la data del 30 settembre, programmare la liberazione di adeguati tratti di banchine e specchi acquei nella misura sufficiente per consentire la movimentazione interna delle imbarcazioni durante le diverse fasi di esecuzione dei lavori; adeguare l’attuale piano ormeggi da diporto alle esigenze che il cronoprogramma dei lavori renderà necessario; individuare, in condivisione con gli utenti interessati, e rendere disponibili dal 1° ottobre idonei e adeguati spazi all’interno dell’area portuale in concessione che possano consentire loro di potere optare per la sosta a terra delle proprie imbarcazioni, ora all’ormeggio, durante l’esecuzione dei lavori ed evitare così il loro eventuale allontanamento dal porto; conoscere la reale occupazione dell’area cantiere nel piazzale portuale per valutare le conseguenti e inevitabili limitazioni operative con particolare riferimento al settore pesca; conoscere quali siano le aree portuali interessate dai lavori per evitarne la loro eventuale occupazione con imbarcazioni in stazionamento a terra; definire e concordare con gli operatori le modalità ed i tempi per l’alaggio ed il taccaggio delle imbarcazioni a motore che dovranno sostare nelle aree che saranno individuate».
Come dire, il 1° ottobre è domani e sarebbe meglio che tutto fosse pronto. «È del tutto evidente che è fondamentale poter disporre quanto prima del cronoprogramma dei lavori e che ulteriori ritardi renderanno sicuramente più complesse e difficoltose le attività che la società dovrà svolgere fino a quella data per una corretta e funzionale pianificazione. È altrettanto evidente e scontato che le Marine Oristanesi abbiano anche il primario interesse di salvaguardare il rapporto con la propria attuale utenza sia professionale che diportistica che del porto si serve».