Oristano, gestione dei rifiuti: la tariffa ora è puntuale, ma in aula scoppia la polemica
Dalla Tari alla Tarip, il consiglio comunale approva il nuovo sistema. L’opposizione: «Una grande farsa, non premia chi differenzia bene»
Oristano Il consiglio comunale ha deciso: la Tari diventa Tarip, ma sulle nuove tariffe della tassa dei rifiuti è già polemica. Secondo il consigliere di Oristano democratica e possibile, Francesco Federico, «la tariffa puntuale che dovrebbe essere calcolata sulla quantità dei rifiuti prodotti, in realtà è solo una grande farsa perché non rispetta il principio base che dovrebbe premiare chi differenzia bene». Durante la seduta di martedì, con 15 voti a favore e due astenuti, il Consiglio ha approvato le tariffe della Tarip per il 2024. L’assessore al Bilancio e ai tributi Luca Faedda ha detto: «La Tari si basa su una stima della produzione di rifiuti determinata dai metri quadrati dell’immobile oltreché, per le utenze domestiche, dal numero di occupanti. La Tarip (tributo puntuale) si calcola sulla misurazione effettiva dei rifiuti prodotti, per il secco indifferenziato, rendendo il tributo più preciso e puntuale».
Antonio Iatalese (Udc) ha spiegato che «l’obiettivo è portare i cittadini a differenziare ancora meglio e ridurre il secco il cui smaltimento è molto costoso». Secondo Umberto Marcoli di Progetto Sardegna «una buona informazione è essenziale per educare i cittadini a comportamenti corretti».
Il civico Sergio Locci ha invece sostenuto che «sarà difficile migliorare ulteriormente le percentuali di differenziata per la quota di inciviltà».
Il sindaco Massimiliano Sanna ha chiuso il dibattito spiegando che «sulle tariffe c’è stato un lavoro importante, frutto di un’analisi dettagliata».
Ieri il consigliere Francesco Federico che aveva dovuto lasciare in anticipo la seduta, ha diffuso un documento nel quale analizza in modo critico le tabelle presentate nella proposta di delibera poi approvata. «La Tarip in realtà è solo una semplice rimodulazione della distribuzione del costo del servizio basato in gran parte su nuovi criteri (non ben chiari) legati alla superficie delle abitazioni o dei locali e al numero dei componenti dei nuclei familiari. Nuova rimodulazione – prosegue – che avvantaggia qualcuno e svantaggia altri con una quota di premialità (che dovrebbe essere preminente) in gran parte inesistente o in quei pochi casi assolutamente marginale».
Secondo l’esponente dell’opposizione «una famiglia di due persone che vive in un appartamento di 75 metri quadri alla quale viene imputato un numero minimo di 26 svuotamenti annui, per il 2024 pagherà circa 224 euro contro i 203 del 2023, con un aggravio di 21 euro. Andrà meglio per una famiglia di tre persone con un appartamento di 135 metri quadri, per la quale viene previsto un numero minimo di 28 svuotamenti annui, che pagherà per il 2024 327 euro contro i 374 pagati per il 2023. Andrà infine molto ma molto peggio a quel professionista (geometra, ingegnere, avvocato etc) al quale verrà imputato un costo minimo solo sugli svuotamenti pari a 249,60 euro, si vedrà recapitare una cartella Tarip per il 2024 di oltre i 300 euro contro i 106 euro pagati per lo scorso anno».
Nella stessa seduta il Consiglio ha approvato all’unanimità le agevolazioni sulla Tarip per le attività commerciali e artigianali che hanno sede nelle zone interessate da cantieri la cui durata è superiore ai 6 mesi. I titolari di attività commerciali e artigianali che hanno una sede operativa nelle aree precluse al traffico e la cui attività, con accesso al pubblico, si affacci sulla strada o area preclusa, pagheranno solo il 50 per cento del tributo per ogni mese di preclusione al traffico.