Oristano, il sindaco Sanna: «Le turbine verranno realizzate, non installate»
Il primo cittadino risponde all’interpellanza dei consiglieri dell’Opposizione sul progetto dell’eolico offshore presentato al Consorzio industriale provinciale di Oristano-Santa Giusta (di cui il Comune è socio) chiarendo che l’Amministrazione non ha concesso autorizzazioni all’insediamento di impianti. Sul caso interviene anche il Cipor
Oristano «Il Comune di Oristano non ha concesso alcuna autorizzazione all’insediamento di impianti eolici nel suo territorio né nell’area industriale di sua competenza». Produrre, non significa installare. Così il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna precisa alcuni aspetti riguardanti la concessione del lotto di terreno da parte del Consorzio industriale dell’Oristanese a un’impresa specializzata nella produzione di impianti eolici offshore: «Il lotto è stato assegnato in seguito alla richiesta di un imprenditore privato che intende utilizzare l’area per la produzione di componenti eolici destinati all’intera area mediterranea», precisa il sindaco Sanna. «Gli impianti potranno essere poi installati nelle aree a mare del bacino del Mediterraneo che si renderanno disponibili ad accoglierli, in linea con le norme vigenti, ma questa è cosa ben diversa». «È fondamentale chiarire che l’installazione di questi impianti nei vari territori non è evidentemente di competenza né del Consorzio industriale né del Comune di Oristano e che ribadisce la propria contrarietà a qualsiasi tipo di speculazione, in particolare quando questa riguarda lo sfruttamento di risorse preziose come l’ambiente», aggiunge Sanna che ieri ha firmato a favore del referendum consultivo in difesa del paesaggio sardo, terrestre e marino. Riguardo la dislocazione dell’impianto di produzione, «il lotto concesso non ricade nel territorio comunale di Oristano, pertanto il Comune non ha una competenza diretta in merito».
Sulla questione interviene anche il Consorzio: «Il Consiglio di amministrazione si è espresso favorevolmente all’assegnazione del lotto a marzo 2022. L’area successivamente è stata aumentata a 74 ettari e infine ad agosto 2023 è stata definitivamente stabilita in 68 ettari. Ad aprile del 2024 il Cda del Cipor ha espresso parere favorevole preliminare al progetto. Il parere definitivo verrà espresso in sede di conferenza di servizi, che non è ancora stata indetta». Il processo autorizzativo «sarà lungo e complesso in quanto è prevista anche la procedura della Via». Lo stabilimento – precisa il Consorzio – è in linea con la normativa vigente, dovrà essere pienamente compatibile con la destinazione urbanistica dell’area dove sorgerà e non sarà fonte di inquinamento. Si precisa anche che «i porti di Augusta, Civitavecchia, Taranto e Marsiglia si sono candidati ad ospitare strutture analoghe». Il Cipor ritiene che «l’iniziativa industriale rappresenti un’opportunità per il territorio che potrà ricavare benefici in termini di occupazione e di ricadute economiche senza subire danni al suo ambiente». Allo stesso tempo «occorre tenere conto del fatto che gli impianti che saranno costruiti andranno a soddisfare la domanda dell’intero bacino del Mediterraneo, non sta a questo ente entrare nel merito delle sedi che vorranno ospitare impianti eolici». (i. mura)