Oristano, interpellanza sul cantiere delle pale eoliche nel Consorzio industriale
E’ firmata dai consiglieri comunali di minoranza Maria Obinu e Umberto Marcoli (Alternativa sarda Progetto Sardegna) e Giuseppe Obinu (Pd) che chiedono di conoscere la posizione del Comune sul progetto per la costruzione delle turbine flottanti presentato al Cipor
Oristano L’interpellanza presentata dai consiglieri comunali di minoranza Maria Obinu e Umberto Marcoli (Alternativa sarda Progetto Sardegna) e Giuseppe Obinu (Pd) è «urgente». Indirizzata al sindaco Massimiliano Sanna, oltre che al presidente del Consiglio Giuseppe Puddu, riguarda una questione che da giorni tiene banco dentro le stanze della politica cittadina, ossia la costruzione di un mega cantiere dell’eolico offshore che potrebbe sorgere nell’area del Consorzio industriale provinciale di Oristano–Santa Giusta, dare lavoro ad oltre cinquecento persone, e diventare, nel bacino del Mediterraneo, il polo strategico di produzione delle mega turbine flottanti che sfruttano la potenza del vento direttamente sul mare. Pale eoliche che, una volta costruite, verranno immesse sul mercato nazionale. La domanda che si pongono i tre consiglieri d’opposizione è la seguente: «Il sindaco è a conoscenza di quanto sta accadendo?». E poi, chiedono ancora i due Obinu e Marcoli, intenzionati a capire quale sia la posizione del primo cittadino sul tema: «Quanto e cosa conta il Comune sulle scelte del territorio, dato che di fatto – continuano – da oltre 30 anni non ha avuto un ruolo significativo nelle decisioni strategiche del Consorzio?». Nell’interrogazione, pronta ad approdare in Aula, si parte da una certezza: «Il Consorzio industriale provinciale Oristanese (Cipor) è un ente pubblico costituito in forma di consorzio di Enti locali, che promuove la localizzazione e lo sviluppo delle imprese nell’agglomerato industriale di Oristano». Il suo obiettivo? Spiegano i consiglieri «è quello di facilitare l’insediamento delle realtà produttive e soddisfare le esigenze imprenditoriali attraverso la creazione di infrastrutture e servizi di supporto funzionali alle aziende che scelgono l’area industriale per la propria attività». Il Comune di Oristano è il socio che ha la maggiore partecipazione del capitale sociale (circa il 30 per cento). Ma, prosegue l’interrogazione: «Si è appreso dagli organi di stampa che recentemente, il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha dato il via libera al progetto “Oristano Construction & Assembly Port” presentato al Consorzio industriale provinciale da Seawind Italia srl. Questo progetto è stato valutato positivamente e inserito nell’elenco dei progetti di massimo interesse strategico a livello nazionale, con un finanziamento di circa 182 milioni di euro su un investimento previsto di 330 milioni». L’area destinata al progetto comprende 55 ettari nel porto industriale. «Tuttavia – proseguono – il progetto deve ancora passare al vaglio delle autorizzazioni necessarie, incluse quelle ambientali». C’è poi una preoccupazione: «Nonostante l’importanza strategica del progetto, c’è un crescente movimento in Sardegna che teme l’avanzata di questi impianti per l’impatto sul paesaggio e sull’ambiente. Il Consiglio regionale ha approvato una legge che mira a bloccarne per 18 mesi la realizzazione, fino a quando non sarà redatto un piano energetico regionale». Non solo: «Nelle ultime settimane stanno arrivando numerosi componenti per la costruzione di enormi pale eoliche nella zona del Consorzio industriale». Alla luce di questo, concludono i consiglieri: «È fondamentale comprendere quale sia stato fino ad oggi il ruolo del Comune e quali sono le intenzioni del sindaco sulle decisioni strategiche del Consorzio industriale provinciale oristanese per il futuro».