In centinaia all’Ardia a piedi a Sedilo: finiti i festeggiamenti per San Costantino
Salvatore Matta ha guidato il gruppo dei corridori affiancato da Davide Scarpa e Giuseppe Spiga. Dietro di loro anche tantissimi forestieri
Sedilo Centinaia di donne, uomini e bambini, ieri mattina hanno dato vita alla festosa processione in onore di San Costantino correndo a perdifiato sulla china di Monte Isei, culla dell’Ardia. La comunità ha rinnovato il suo atto di fede incurante della fatica, della ressa e del caldo, trascinando nel vorticoso rituale della corsa anche tanti forestieri. Devozione, misticismo, partecipazione, senso di sfida, spirito goliardico e spensieratezza hanno ancora una volta raggiunto il punto di fusione nell’incontro fra tradizione e religiosità popolare. La celebrazione della grandezza dell’imperatore proclamato santo, cominciata con la palpitante Ardia a cavallo del 6 luglio abilmente condotta da Mario Meloni, ma contrassegnata dalle cadute di diversi giovani fantini, ha raggiunto l’acme in un clima di grande euforia, dettato dall’ottima prova delle pandele e dalla massiccia presenza di corridori.
Dopo la partenza fulminea da Su Frontigheddu, il primo alfiere Salvatore Matta e i suoi gregari Davide Scarpa e Giuseppe Spiga hanno bruciato il percorso a velocità sostenuta facendo il vuoto dietro di loro. Gli inseguitori più allenati non sono riusciti a insidiare le posizioni dei vessiliferi neppure lungo la salita dopo l’arco, un tratto che prova la resistenza di chiunque spezzando gambe e fiato. Gli ispuntigliadores incalzavano, ma le scorte hanno saputo contenerne l’irruenza armeggiando i pesanti bastoni che avevano in dote senza risparmiarsi. Nella moltitudine che premeva per sfondare la barriera umana formata da Michele Matta, Antonio Pes, Daniele Sanna e Giambattista Carboni, c’è stato anche chi non è riuscito a schivare i colpi, ma caviglie e cosce doloranti non gli hanno impedito di proseguire, come stoicamente hanno fatto anche i tanti ragazzi rimasti coinvolti in cadute e capitomboli dopo essersi buttati a rotta di collo da Su Frontigheddu e Su Forte. Il frenetico saliscendi si è interrotto per i giri votivi attorno al santuario, dove con la risalita da Sa Muredda si è consumata l’ultima parte del rito.
I visi stravolti ma raggianti dei protagonisti comunicavano la soddisfazione per un compito onorato con una prestazione impeccabile e una partecipazione popolare straordinaria «Correre l’Ardia è qualcosa di inspiegabile, viene dal cuore e non puoi tradurla in parole. Penso che ricoprire il ruolo di prima pandela sia il massimo che un sedilese possa aspettarsi. Inoltre, essere affiancato da amici che ti supportano come Davide e Giuseppe hanno fatto con me è un'emozione bellissima», ha dichiarato Salvatore Matta – guarda il video –. I tre alfieri e la grande folla al seguito hanno messo il sigillo a una manifestazione cominciata con il batticuore.
«Con oggi chiudiamo i festeggiamenti in onore di San Costantino e lo facciamo con il sorriso, poiché i cavalieri infortunati stanno bene e sono presenti qui in anfiteatro. Possiamo fare festa tutti insieme», ha detto il sindaco Salvatore Pes. «Siamo giunti alla fine di questa edizione e siamo contenti per l’epilogo positivo nonostante le cadute del 6 luglio. Per quanto mi riguarda, concluderò il mandato a settembre al termine di due anni molto impegnativi e pieni per via del grande lavoro che l’organizzazione comporta», ha detto la presidente dell’associazione Santu Antinu, Rita Nanu. Per la prioressa del consiglio religioso, Marilena Carboni, è stata una festa carica di emozioni: «È un momento molto sentito dalla comunità. Noi l’abbiamo vissuta intensamente, è stata un’esperienza toccante e coinvolgente oltre ogni immaginazione». Il parroco don Maurizio Demartis ha rimarcato il potere aggregante dell’evento: «La manifestazione si è conclusa nella maniera più degna, con una grande partecipazione di popolo, di bambini, ragazzi, famiglie. Quando diventa festa di comunità non si può chiedere di più».