Terralba, pescatori in rivolta: giovedì e venerdì presidio sul ponte di Marceddì
Dopo la lettera inviata all’assessore alla Pesca Gian Franco Satta e alla Difesa dell’ambiente Rosanna Laconi, in cui denunciavano una “situazione gravissima”, ora si passa ai fatti
Terralba I pescatori del Consorzio pesca Marceddì (oltre centocinquanta) sono pronti a dare battaglia: «Giovedì 25 e venerdì 26 manifesteremo sul ponte di Marceddì, sia dalla parte della Costa Verde sia da quella del Terralbese – annuncia il presidente Antonio Loi – perché gli accordi presi con la politica non sono stati mantenuti. Chiediamo scusa per i disagi che porterà la nostra protesta ma c’è in ballo la vita e il futuro di centinaia di famiglie». Dopo la moria di San Giovanni e quella nella terza peschiera a Marceddì, Terralba, i pescatori si erano detti pronti alla mobilitazione. In una lettera siglata dai cinque compendi di Cabras, Is Benas, Santa Giusta e Marceddì, «per la prima volta uniti», e inviata agli assessori regionali all’Agricoltura Gian Franco Satta, alla Difesa dell’ambiente Rosanna Laconi e alla presidente della Regione, Alessandra Todde, i pescatori parlavano di una «situazione gravissima» ribadendo «l’urgenza di un intervento» della politica «affinché le alte temperature dei giorni scorsi e quelle previste più alte per le prossime settimane non facciano accadere l’irreparabile». Non avendo ricevuto risposte, annunciano il presidio di due giorni sul ponte. Prevedibili i disagi per chi vorrà raggiungere le spiagge Torre dei corsari, Pistis, Piscinas o Funtanazza.
Qualche giorno fa, nel video, l’appello dei pescatori consorziati: