Sigarette vietate in spiaggia a Torregrande. Divieto esteso anche alla pineta
Decisione del sindaco supportata dall’assessora all’Ambiente, Maria Bonaria Zedda: «Troppo inquinamento, poco decoro e danni per la salute. Chi elude il divieto rischia 500 euro di multa». Vale anche per quelle elettroniche con mozzicone
Oristano Sono fonte di inquinamento, di poco decoro e recano disturbo ai non fumatori. Il Comune dichiara quindi guerra alle sigarette e vieta le sigarette (anche quelle elettroniche con mozzicone) nelle spiagge del suo territorio. Con un’ordinanza firmata dal sindaco Massimiliano Sanna, l’amministrazione ha disposto fino al 31 ottobre il divieto di accenderle che vale anche per le porzioni di spiaggia date in concessione ai privati e per le pinete. «Rispetto dell’ambiente e tutela della salute pubblica sono prioritari – osserva il primo cittadino –. I rifiuti derivanti dalle sigarette costituiscono materiale non biodegradabile nocivo per l’ambiente. Inoltre, la dispersione sul suolo pubblico e sulle spiagge dei mozziconi di sigaretta viene percepita come un evidente sintomo di degrado del tessuto ambientale e urbano. Le spiagge sono invase da mozziconi di sigaretta la cui rimozione è molto difficile. Torregrande non fa eccezione nonostante siano state tante le iniziative promosse per sensibilizzare i bagnanti al rispetto dell’ambiente. È utile ricordare anche che, oltre agli evidenti danni all’ambiente per il proliferare di rifiuti non biodegradabili, la saliva contenuta nei mozziconi può essere un potenziale veicolo di trasmissione di malattie virali».
Il sindaco non è solo in questa crociata antifumo. L’assessora all’Ambiente Maria Bonaria Zedda gli fa eco: «Un’indagine di Legambiente rileva che i mozziconi di sigaretta sono in assoluto il rifiuto più comune sulle spiagge del nostro Paese. La conferma arriva dagli operatori ecologici, impegnati quotidianamente nella pulizia dell’arenile, che segnalano un fenomeno molto diffuso e preoccupante. Anche le giornate ecologiche, promosse dal Comune in collaborazione con associazioni ambientaliste e con i volontari, evidenziano puntualmente la presenza dei mozziconi di sigaretta in quantità preoccupanti. Sono però gli stessi bagnanti i primi a denunciare per primi l’invasione delle cicche».
Gli studi evidenziano che il tempo di decomposizione di un mozzicone di sigaretta può superare i dieci anni. Il tabacco e la carta si dissolvono in 3-4 mesi, ma il filtro, composto da 15mila fibre di microplastica, resiste agli enzimi dei batteri anche otto anni. Il danno per l’ambiente è evidente ed è la stessa Unione europea a certificarlo. Durante il processo di decomposizione, il filtro di acetato di cellulosa si scompone in microplastiche che vengono ingerite dalla fauna marina, entrando così nella catena alimentare. Inoltre, i mozziconi rilasciano nell’acqua sostanze tossiche come nicotina, catrame e metalli pesanti, contribuendo all’inquinamento chimico dei mari. «Interveniamo quindi con regole certe e sanzioni in grado di dissuadere anche i bagnanti più indisciplinati – prosegue l’assessora Maria Bonaria Zedda –. Da oggi, dunque, vita dura per i fumatori: sigari e sigarette sono vietati. Chi non rispetta il divieto, fatte salve altre sanzioni ai sensi di quanto previsto dal Codice penale e da altre norme in materia di tutela dell’ambiente, incorre in una multa che va da 25 a 500 euro». L’ordinanza è stata adottata anche con l'obiettivo di garantire una maggiore tutela della salute che giustifica una regolamentazione più stringente anche negli spazi aperti frequentati da tante persone tra cui i soggetti maggiormente vulnerabili, come bambini e donne incinte.