Un’altra estate calda per Massimiliano Sanna, è di nuovo crisi al Comune di Oristano
La richiesta di verifica fatta da Forza Italia riporta sul tavolo il problema degli assetti nel centro destra, ma il resto della maggioranza non vuole cambi in giunta. Il problema è che, senza gli azzurri, il sindaco è un’anatra zoppa
Oristano I bagni li farà anche stavolta in acque agitate. La bella stagione evidentemente non gli porta fortuna e anche questa in corso si annuncia come La calda estate del sindaco Massimiliano Sanna. Per restare in ambito cinematografico, al termine del consiglio comunale di ieri, venerdì 26 luglio, il primo cittadino si è risvegliato nel Giorno della marmotta reso famoso dal film Ricomincio da capo. Solo che, anziché essere passata una sola notte, stavolta la terra ha fatto un intero giro attorno al sole per tornare esattamente allo stesso punto in cui era nel luglio del 2023. Per ora non ci sono dimissioni – poi ritirate –, come avvenne un anno fa, ma la maggioranza è nuovamente alle prese con malumori. Nelle dichiarazioni ufficiali tutti fanno i pompieri, ma la spaccatura è più che evidente e sotto la cenere cova l’incendio mai spento nonostante l’apparente calma di questi ultimi dodici mesi.
A Forza Italia, che ieri ha lasciato il consiglio comunale non partecipando alla votazione sull’accertamento di bilancio, la prima risposta alquanto perplessa la dà proprio Massimiliano Sanna, costretto a ricorrere ancora una volta al salvagente lanciatogli da Sergio Locci che, da civico di minoranza, ha evitato che il centro destra andasse sotto. Così parla il sindaco: «Non c’è alcun problema. Mi hanno chiesto un incontro e ho risposto che lo avremmo fatto appena possibile, potrebbe anche essere fissato ai primi di agosto, ma devono essere presenti tutti i partiti. Sono cose note, peraltro da me già dichiarate. Non mi hanno chiesto nulla di particolare, pertanto il fatto che non siano entrati in aula mi ha stupito. I motivi di questo gesto? Chiedeteli a loro. Ripeto, ho dato la mia disponibilità a un incontro politico, ma alla presenza di tutti i partiti. Diranno quello che ritengono opportuno dire, poi si trarranno le conclusioni e si faranno le valutazioni».
L’opinione ufficiale di Forza Italia è quella che si trova nelle dichiarazioni del capogruppo Luigi Mureddu: «Abbiamo semplicemente richiesto una verifica politica. Confermiamo la fiducia al sindaco, ma serve un confronto per rilanciare l’azione della maggioranza e dare una svolta al programma. Un tagliando va fatto come in tutte le cose, a maggior ragione se si amministra e si ha la responsabilità sulla propria città. Ricordo anche che, a parte l’assenza di ieri, il nostro gruppo è quello sempre presente sia in aula che durante il lavoro delle commissioni». È comunque chiaro che, avendo quattro consiglieri (Davide Tatti, Paolo Angioi e Gianfranco Licheri oltre a Luigi Mureddu) e un solo assessore (Luca Faedda), gli azzurri in questo momento si sentono sottorappresentati in giunta.
D’altro canto però, a parte la disponibilità ad avere un incontro di gruppo, non pare che gli altri partiti siano disposti a cedere pedine o rivedere gli assetti in giunta. Per Fratelli d’Italia parla il coordinatore cittadino Fulvio Deriu, che è anche consigliere comunale: «Il nostro partito non entra nel merito delle scelte di un alleato, che saranno sicuramente ascoltate e chiarite nel tavolo politico. Certamente questo non è un ritorno al passato, perché piace ricordare che Fratelli d’Italia, nell’estate 2023, propose la rinuncia di una propria rappresentanza in giunta per mantenere compatta la coalizione, il tutto senza mai far mancare i numeri in Consiglio, piuttosto che denigrare l’operato della giunta. Questo perché riteniamo che le divergenze di opinione, interne alla coalizione, non debbano impedire o rallentare l’attuazione del programma elettorale al quale i cittadini hanno riposto la propria fiducia».
E Michele Piredda, punto di riferimento dell’Udc in provincia e in città è altrettanto netto: «Andare a un tavolo di confronto non è un problema se ci va tutta la maggioranza. Detto ciò, penso che un conto è una verifica, mentre un rimpasto in giunta è un altro discorso. Se Forza Italia vuole sostituire gli assessori, faccia pure e si prenda la responsabilità di mandare a casa il sindaco. Poi però bisogna vedere, nel caso di un commissariamento del Comune, che ruolo potrà avere Forza Italia nel momento di costruire la coalizione per nuove elezioni. L’accordo parla chiaro, è stato preso prima del voto del 2022 e va rispettato da tutti». E Psd’Az e Oristano al Centro non paiono discostarsi da questa linea. Il vero problema è che senza Forza Italia, il sindaco ha bisogno della stampella costante di Sergio Locci, altrimenti il suo sarà il classico caso di amministrazione in stile «anatra zoppa» ovvero senza maggioranza e con la necessità di avere l’aiuto di almeno un consigliere di minoranza che diventa indispensabile per avere i voti e le presenze per approvare ogni virgola.