Ardia di Sedilo, Areus e Asl battono cassa. Il sindaco: «Destinatario sbagliato»
Il caso discusso in consiglio comunale dopo un conto da oltre 10mila euro per l’assistenza. Il primo cittadino Salvatore Pes: «Noi responsabili per la sicurezza, non dell’organizzazione, quindi non paghiamo»
Sedilo L’Areus e il servizio veterinario dell’Asl di Oristano hanno presentato al Comune un conto di oltre 10mila euro per i servizi prestati in occasione dell’Ardia a cavallo. L’edizione serale della manifestazione era stata contrassegnata da una serie di cadute rovinose ai danni di otto fantini, un addetto alla sicurezza e di diversi animali. L’amministrazione locale ha rigettato la richiesta dicendo al mittente di aver sbagliato destinatario. «Il sindaco è responsabile unicamente della pubblica sicurezza della manifestazione, non dell’organizzazione, pertanto questi oneri non ci competono» ha puntualizzato Salvatore Pes nella lettera indirizzata alla direzione generale dell’azienda regionale di emergenza urgenza, alla governatrice Todde, all’assessore alla Sanità, all’omonima commissione e al prefetto di Oristano. Per l’impiego dell’elisoccorso, che il 6 luglio aveva trasferito a Sassari uno dei cavalieri feriti, l’Areus ha chiesto un corrispettivo di 10.500 euro muovendo al Comune una serie di rilievi su presunte inadempienze del piano sanitario adottato. Ammonta invece a poco meno di mille euro la cifra stimata dal Servizio sanità animale per le prestazioni rese da due dipendenti nella due-giorni di festa. L’amministrazione reputa le richieste del tutto immotivate sostenendo che le responsabilità della promozione e dell’organizzazione della rievocazione storico-religiosa non competano né all’istituzione civile né al volontariato. «L’Ardia riveste carattere prettamente religioso, come affermato peraltro da recenti interpretazioni giurisprudenziali, ed esula dall’aspetto solamente locale, assumendo connotati regionali, nazionali ed internazionali», ha evidenziato Salvatore Pes nella replica trasmessa ieri ad Areus.
Il sindaco ha ribattuto alle contestazioni sugli aspetti gestionali e organizzativi : «Durante la manifestazione sono stati utilizzati solo i mezzi di soccorso sul campo, ossia nove ambulanze con 27 operatori, più l’ambulanza della Polizia di Stato, non dipendente dal Piano sanitario. Il personale medico e infermieristico era composto da elementi esperti in interventi di primo soccorso e rianimazione. È stato in grado di gestire brillantemente l’emergenza, tant’è che due cavalieri sono stati stabilizzati in loco. Gli interventi sui cavalieri e sui fedeli sono stati eseguiti dal personale del Piano sanitario e non dal personale Areus» ha puntualizzato il primo cittadino, che ieri ha anticipato il contenuto della missiva al consiglio comunale rimarcando come tutte le equipe sanitarie delle ambulanze abbiano operato a titolo completamente gratuito, alla stregua del servizio d’ordine. Areus ha espresso critiche anche sulla mancata attivazione di un Punto medico avanzato, un ospedale da campo proposto negli anni precedenti e sollecitato anche quest'anno durante gli incontri di comitato e commissione provinciali. A questo proposito il sindaco ha affermato di non aver condiviso la soluzione in passato e di averla nuovamente respinta non ritenendola idonea, come risulta dai verbali approvati con il parere contrario di Pes, che aveva indicato un’alternativa ma senza successo. Sulle modalità di gestione e di organizzazione dell’Ardia è intervenuto anche il ministero della Salute esortando a predisporre un regolamento sulle misure antidoping per cavalli e cavalieri e a produrre gli elenchi degli animali visitati e di quelli effettivamente impiegati nella corsa equestre.