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Oristano

La targa

Oristano, il Monastero di Santa Chiara è ufficialmente luogo del cuore Fai

di Ilenia Mura
Oristano, il Monastero di Santa Chiara è ufficialmente luogo del cuore Fai

Con la presentazione del progetto “Santa Chiara DTrecento”, oggi 22 settembre, la cerimonia ufficiale dell’investitura con l’apposizione della targa sulla facciata della chiesa nel giorno dell’anniversario della rifondazione del monumento che risale al 1343

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Oristano «Primo luogo del cuore in Sardegna, trentesimo a livello nazionale. Per noi è una giornata straordinaria perché la targa scoperta questa mattina attesta il valore e la sostanza della più importante campagna di censimento e di valorizzazione del patrimonio culturale italiano». A far cadere il drappo rosso che cela il sigillo del “Luogo del cuore”, votato da 8.094 cittadini durante l’undicesima edizione del censimento del 2022, è Bruna Bianchina, capo delegazione Fai di Oristano, che non riesce a trattenere l’emozione per aver contribuito ad ottenere, con altri volontari e cittadini, questo grande risultato, cui ne è seguito un altro: «La realizzazione di un progetto di valorizzazione del patrimonio, sempre nell’ambito della campagna Luoghi del cuore, finanziato dal Fai e Intesa San Paolo, che un comitato scientifico di alto profilo ha ideato e sta portando a compimento».

«Siamo felicissime di essere state scelte, quando tutto ha avuto inizio non ci aspettavamo di poter realizzare quello che per noi era un piccolo sogno», spiega la portavoce della Clarisse, suor Caterina, mentre racconta come è nata l’idea di partecipare al censimento, affacciata sul portone del monastero, in “s’arruga de Santa Chiara”, di fronte alla platea, composta da autorità civili e religiose, fra cui il sindaco Massimiliano Sanna, l’assessore alla Cultura Luca Faedda, l’arcivescovo emerito monsignor Ignazio Sanna. 

«Fu attivata una rete di persone che si impegnarono per la raccolta delle firme – racconta suor Caterina – per la quale furono fondamentali anche le giornate Fai di autunno del 2022, di cui il monumento fu protagonista, e che permise di attrarre una maggiore attenzione e un incremento importante del numero di voti, portando a uno straordinario risultato in circa 45 giorni e cementando una proficua collaborazione con la delegazione Fai di Oristano». Certo, spiega: «I voti erano molti di più, ma la rigorosità del Fai è stata tale da certificarne 8.094. Noi ringraziamo tutti, anche i firmatari che non rientrano nel conteggio ufficiale». 

La quota raggiunta valse il primo posto della classifica dei luoghi più votati in Sardegna e il 30° posto nella classifica nazionale, su oltre 20mila candidature.

Grazie a questo eccezionale risultato il Monastero di Santa Chiara è arrivato alla seconda fase: il bando per la presentazione di progetti finanziabili che il Fai lancia dopo ogni edizione del censimento a favore di tutti i luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti. Venne quindi costituito, a inizio 2023, il comitato scientifico coordinato da Andrea Pala, professore associato di Storia dell’arte medievale al Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali della Facoltà di studi umanistici di Cagliari, supportato da Vincenzo Bagnolo, professore associato di Disegno presso il Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e architettura (Dicaar), Nicoletta Usai, ricercatrice di Storia dell’arte medievale al Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali nella Facoltà di studi umanistici di Cagliari, e Rossella Sanna, architetto progettista dei lavori di restauro di Santa Chiara.

«L’obiettivo – ha spiegato Andrea Pala, durante l’illustrazione del progetto all’interno del Monastero – è quello di migliorare l’esperienza di visita facendo comprendere l’articolata e multiforme vicenda storica e artistica dell’edificio e del complesso monastico nei secoli, attraverso l’inserimento di contenuti originari e innovativi in un totem digitale, che verrà posto all’interno della chiesa di Santa Chiara».

Santa Chiara DTrecento è stato uno dei 23 progetti, approvati a livello nazionale dopo un’attenta e severa selezione, che ha beneficiato del finanziamento dal Fai e Intesa Sanpaolo con il cofinanziamento dell’amministrazione comunale di Oristano. «Siamo felicissimi di questo risultato – ha detto il sindaco Massimiliano Sanna – in quanto la valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale va ad arricchire la nostra comunità. Dobbiamo ringraziare il Fai perché ci insegna ad apprezzare i nostri monumenti che vengono così tutelati, valorizzati e fatti conoscere». 

La conclusione di questo percorso, che ad oggi è nella fase della scrittura di testi inediti e della trasformazione delle riprese fotografiche e video nei contenuti multidimensionali originari, segnerà un momento di grande importanza per la fruizione della Chiesa: sarà aperta in orari specifici, moltiplicandone quindi le occasioni di accesso e permettendo a un numero maggiore di visitatori di apprezzarne le peculiarità e l’importanza.

La cerimonia di inaugurazione della targa è stata ideata e organizzata dalle clarisse e dalla delegazione FAI di Oristano come una festa di ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato a vario titolo e in vari modi al conseguimento di questo prezioso risultato. 

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