«Liquami nello stagno di Santa Giusta», l’allarme del Gruppo di intervento giuridico
L’associazione ecologista interviene dopo la segnalazione di una perdita da un collettore di una condotta. Segnalazioni a vari enti e forze dell’ordine: chiesta una soluzione immediata prima che il danno diventi irreparabile
Santa Giusta Lo stagno è a rischio. L’allarme è stato dato da alcuni residenti e la loro segnalazione è stata poi raccolta dal Gruppo di Intervento Giuridico che l’ha quindi inoltrata a Comuni e altri enti per la tutela ambientale dopo aver verificato il rischio di inquinamento. A originarlo è una vistosa perdita dal collettore che fiancheggia la strada provinciale numero 97 nei pressi del porto industriale di Oristano–Santa Giusta. A giudicare dal colore e anche dall’odore la sensazione è che si tratti di liquami e ciò sta avvenendo a pochi metri dalla zona umida che gode di enormi tutele ambientali. L’associazione ecologista intanto ha coinvolto il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, la Provincia di Oristano, i Comuni di Oristano e di Santa Giusta, l’agenzia regionale Arpas che si occupa per l’appunto di ambiente, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico e il Corpo forestale e di vigilanza ambientale.
L’informazione su quanto sta accadendo è stata anche girata alla procura della Repubblica di Oristano e, contestualmente, sono state richieste le analisi dei liquidi. È infatti possibile che questa situazione, a cui serve porre immediato rimedio prima che il tutto degeneri come accaduto alcune volte in passato, stia andando avanti da lungo tempo. Nella zona peraltro pascolano anche alcune mandrie di mucche che, a loro volta, potrebbero trovarsi su terreni inquinati. Intanto il sindaco di Santa Giusta Andrea Casu, che ha già fatto le prime verifiche, sostiene che lo sversamento dei presunti liquami riguarda una condotta che si trova nel territorio comunale di Oristano e non del Comune lagunare. Il primo cittadino comunica che provvederà ad avvisare sia il Consorzio Industriale che Abbanoa affinché sia risolto il problema prima che si ingigantisca e sia l’origine di danni ambientali devastanti come avvenne in anni passati, quando ci furono morie epocali di pesci che misero in ginocchio, oltre all’ecosistema, anche l’economia locale.