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Il Comune acquista Casa Lai: sarà il museo etnografico di Cabras e Solanas

di Paolo Camedda

	L'edificio che ospiterà il museo etnografico di Cabras
L'edificio che ospiterà il museo etnografico di Cabras

Sì anche dalla minoranza per comprare dai privati l’antico edificio: costerà 325mila euro. Tempi lunghi per l’apertura perché lo stabile ha bisogno di un grosso intervento di ristrutturazione

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Cabras Sarà l’antica “Casa Lai”, un edificio storico situato nel centro matrice del paese al numero civico 23 di via Tharros 23, a ospitare il nascente museo etnografico che arricchirà l’offerta culturale di Cabras. Lunedì sera il consiglio comunale ha espresso all’unanimità il proprio consenso all’acquisto dell’immobile, un’abitazione campidanese di grandi dimensioni su due piani, dotata di tre accessi – oltre che da via Tharros si entra da via Bovio e da via Cima –. L’amministrazione comunale ha impegnato per portare a compimento l’operazione 325mila euro che ricadranno sul bilancio dell'ente. Questa somma servirà per l’acquisto dell’immobile mediante rogito notarile, ma, come spiegato dal sindaco Andrea Abis, si cercheranno ulteriori risorse per la sua ristrutturazione e il suo adeguamento. Serviranno non meno di un milione e mezzo di euro da andare a cercare nella programmazione regionale 2021-2027. Casa Lai oggi è in condizioni di forte degrado e ha bisogno di un notevole intervento per realizzare l’allestimento museale. I tempi stimati per l’apertura dell’etnografico sono dunque lunghi. «Ci vorranno anni – ammette il sindaco –, tuttavia si tratta di un’opera necessaria» perché «all’aspetto culturale come quello della conservazione della memoria, si uniscono riflessi turistici».

Agli uffici comunali erano pervenute sette manifestazioni d’interesse. L’Ufficio tecnico aveva provveduto poi a stilare una graduatoria degli immobili idonei in base alle loro caratteristiche, fra cui quello di avere un doppio ingresso, e alla fine la scelta è ricaduta su Casa Lai. «Il museo etnografico è importante sia sotto l’aspetto della conservazione della memoria per le generazioni future, sia sotto il profilo turistico, dato che rappresenta un’offerta aggiuntiva per i visitatori – ha dichiarato l’assessore alla Cultura e al Turismo, Carlo Trincas –. Cabras si sta posizionando come meta turistica di riferimento e quest’opera consentirà di incrementare le presenze in bassa stagione e favorirà la destagionalizzazione».

Soddisfatta anche l’assessora con delega al Patrimonio, Alessandra Pinna: «Alla dismissione di beni non più funzionali, avvenute in passato, in maniera coerente alle linee di mandato, rispondiamo con l’annessione di un luogo che rimarrà nel tempo un tesoro di cultura». Quanto ai contenuti del Museo, il primo cittadino ha sottolineato: «Cabras è uno dei paesi sardi con maggiore documentazione disponibile, proveniente in gran parte da stranieri, che negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso hanno prodotto scritti e realizzato film e documentari. Quello del museo etnografico sarà un percorso dinamico, che si arricchirà con la raccolta e il recupero progressivo di tutti i materiali. Vi saranno custoditi gli oggetti e le testimonianze degli ultimi due secoli degli usi, costumi e tradizioni della comunità di Cabras e Solanas, fra cui i filmati d’epoca della Sardinia Digital Library. Tutti i materiali saranno esposti in maniera attenta e sapiente. Le sale dell’edificio ospiteranno inoltre una sede di rappresentanza e il consiglio comunale».

Dai banchi dell'opposizione, Efisio Trincas ha affermato: «Si tratta di un’ottima iniziativa, molto importante per il paese. Bisogna conoscere chi eravamo per conoscere chi siamo. Occorre accelerare i tempi e procedere subito all’acquisto». Gianni Meli ha ricordato che l’abitazione ospita antichi affreschi e ha auspicato anche il restauro di queste opere. «Dopo il museo della pesca, il museo etnografico rappresenterà un altro grosso balzo culturale per Cabras – ha sottolineato il consigliere di maggioranza, Ferdinando Sechi –. Occorre trasferire alle future generazioni gli elementi umani valoriali del passato. Sarà un museo aperto, creativo e in divenire, pronto ad accogliere nuovi elementi e contaminazioni. Mi auguro che possa nascere il più presto possibile».

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