Arbitraggio, in campo a Oristano sempre più donne col fischietto
Nella sezione provinciale dell’associazione italiana arbitri (Aia) aumentano le tesserate
Oristano La prima è stata Antonella Matzeu negli anni ’90: allora il calcio regionale era ancora un affare prevalentemente da uomini, ma ci pensò lei a rompere il ghiaccio in provincia diventando la prima direttrice di gara, arrivando fino alle importanti categorie di Eccellenza e Promozione. Da lì, la sezione Aia del capoluogo ha fatto passi enormi e oggi su 138 tessere sottoscritte sono ben venti le arbitre della provincia, per la maggior parte giovanissime. Sono attualmente una decina, di cui sei attendono l’esordio in campo, le direttrici di gara abilitate per la categoria under 15, quella che in gergo si chiama Pulcini. «Sono ragazze anche molto giovani che rappresentano il nostro futuro come sezione – spiega il presidente della sezione, Riccardo Loi –. Anche tra loro, come tra i ragazzi, ci sono giocatrici e questa è una grande soddisfazione. Il futuro del calcio, infatti, oltre all’abbattimento delle barriere di genere, è quello di un altro grande traguardo, ovvero eliminare lo stereotipo che vuole gli arbitri come categoria isolata e antagonista rispetto a calciatori e dirigenti. Siamo tutti nella stessa barca, i ruoli possono e devono essere intercambiabili». Ancora, andando a ritroso tra le categorie troviamo le altre colleghe arbitre: c’è la cabrarese Elisa Tratzi per la categoria Under 17, mentre sono tre le arbitre di Oristano nella Juniores Noemi Aru, Giulia Biller e Silvia Piras. Ancora, per le categorie maggiori, cioè regionali e nazionali, è tesserata ancora Alexandra Baneu, che dirige i match in Eccellenza. Non tutte le arbitre scendono in campo: la sezione Aia di Oristano può contare ancora sull’osservatrice già tesserata Elisabetta Murgia e su Alessandra Usai, che sta terminando il suo percorso di qualifica. Ancora, non fanno attività tecnica ma sono parte integrante delle dinamiche sociali le arbitre associative: Ilenia Pisano, Marica Loche e ultima ma non meno importante la ventiquattrenne Alessia Craba, prima donna a entrare a far parte del consiglio direttivo oristanese nel 2022 con l’attuale presidenza. «L’impressione che hanno le nostre colleghe e che io stesso raccolgo a bordo campo è che i tempi siano davvero cambiati, la situazione reale è molto lontana dallo stereotipo negativo che associa al pallone maleducazione e volgarità – racconta Riccardo Loi –. In questi anni i casi gravi riportati di insulti sessisti li posso contare veramente come isolatissimi, c’è un grande lavoro soprattutto di addetti ai lavori». Ora il numero della compagine femminile a Oristano è destinato a crescere: è iniziato ieri il corso e sulla ventina di richieste già pervenute un quarto sono di giovanissime ragazze, alcune già giocatrici. «È un trend sempre in crescita, ci stiamo mettendo definitivamente alle spalle lo stop forzato del Covid – analizza ancora il presidente –. L’anno scorso in due edizioni di corso abbiamo avuto ben trentuno nuove leve, quindi per questo nuovo anno diciamo che siamo fiduciosi. Dopo il corso dovranno passare l’esame finale». Per ora si va in aula, nella sede di via Carpaccio, poi tutti e tutte in campo col fischietto.