Fattoria distrutta dall’incendio, danni per centinaia di migliaia di euro
Arborea, stalle compromesse e tantissime vitelle morte tra le fiamme nell’azienda dei fratelli Cenghialta
Arborea Le fiamme si sono levate quando ancora era buio pesto perché erano le due del mattino. Da quel momento, nell’azienda di allevamento dei fratelli Cenghialta è stato tutto un affannarsi per cercare di limitare al massimo il danno. Alla fine è stato salvato il salvabile, ma è comunque una questione da qualche centinaia di migliaia di euro per le condizioni in cui sono le strutture e i macchinari. A questi vanno aggiunti gli animali morti, almeno una ventina di vitelle che ancora dovevano crescere e altre che invece rischiano di morire o che comunque hanno menomazioni e ferite che potrebbero compromettere la loro esistenza.
Cosa sia successo, a parte il fatto che l’incendio è stato devastante, non è ancora chiaro. L’ipotesi più probabile, secondo le prime verifiche fatte dai vigili del fuoco, è che un piccolo corto circuito possa aver innescato il rogo con qualche scintilla. Meno probabile invece che sia stato un malfunzionamento dell’impianto fotovoltaico che si trova sul tetto, perché i vigili del fuoco non hanno rilevato anomalie. Le stalle di oggi ad Arborea sono all’avanguardia, tutte meccanizzate e con un livello di tecnologia altissimo e sono però piene di macchinari che funzionano ovviamente con la corrente elettrica. Quella dei fratelli Cenghialta, soci della cooperativa 3A, è tra le aziende più importanti di tutto il comprensorio della bonifica sia per numero di capi che per le capacità produttive. Da ieri mattina, deve però fare i conti con l’incendio che ha divorato una delle strutture e una stalla adiacente in cui c’erano le vitelle piccole. Dopo essere partito, il fuoco ha avuto vita facile per via della presenza di fieno, mangimi e altro materiale altamente infiammabile. Fermarlo è stato possibile solo dopo molte ore: nonostante i vigili del fuoco siano stati al lavoro sin dalle due del mattino, al sorgere del sole non avevano ancora domato il rogo e anche in mattinata hanno dovuto lavorare per mettere al sicuro il resto della fattoria.
Alla famiglia Cenghialta è arrivata subito la solidarietà del resto della cittadina. Altri imprenditori hanno raggiunto la zona dell’incendio e offerto il loro aiuto per sistemare la situazione all’interno dell’azienda. Con loro c’erano anche i veterinari per valutare la situazione degli animali feriti, dopo che una ventina era morta carbonizzata per le ustioni o perché asfissiata dal fumo. Tra le vitelle vive – il cui valore dovrebbe aggirarsi attorno ai duemila euro per capo – molte hanno bruciature gravi, altre hanno respirato per ore i fumi dell’incendio e sono ancora a rischio. Altre potrebbero aver vista compromessa la loro salute e la loro produttività.
C’è poi il danno, quello più grosso, che riguarda la perdita di una serie di macchinari e dei prefabbricati usati come stalle. Di queste strutture andranno valutate la stabilità a la tenuta, perché sembra che le fiamme le abbiano pesantemente danneggiate dalle fondamenta sino al tetto. Serviranno fatica, dedizione e tanti soldi per ripartire. Significa che ai danni che già si possono contare, vanno aggiunti quelli dei mancati introiti dei mesi prossimi. Rimettersi in carreggiata sarà una fatica immensa.