Per il countdown sul palco Lazza, Ligabue o Fabri Fibra
Anche a Oristano scatta il toto-nomi ma dei cittadini
Oristano Aiutami a sparire come cenere, mi sento un nodo alla gola, nel buio balli da sola. Vuoi mettere? Sul palco del countdown del prossimo 31 dicembre – gli oristanesi intervistati per le vie del centro storico – vedrebbero bene un pezzo da Novanta come Lazza, tra gli astri del rap italiano che, a Sanremo 2023, si è classificato secondo dopo Mengoni con il brano del festival da otto dischi di platino e dunque il più venduto di sempre: “Cenere”. «I balli sardi sono bellissimi, ma Capodanno è Capodanno». Per accontentare tutti? «Ci vuole uno spettacolo che non faccia scappare i giovani e faccia felici anche gli adulti» rispondono in coro.
E allora ecco che per gli oristanesi, fra chi ci mette la faccia e chi preferisce restare nell’anonimato, «il Capodanno che vorrei» potrebbe far salire sul palco nomi noti dello spettacolo fra rapper e dj di fama nazionale: «Per esempio Lazza, Salmo ma anche i Pinguini tattici andrebbero bene». Al contrario? «I giovani della città dovranno spostarsi anche quest’anno fra Cagliari, Alghero e Olbia dove i nomi sono sempre top», spiega Alessandro Sardu, 26 anni, al lavoro fra i tavolini del bar “La Dolce vita” in pieno centro a Oristano. Miriam Palmas, commessa 35enne in un negozio di abbigliamento per ragazzi in corso Umberto, è convinta che ci sia bisogno di idee nuove: «Ogni anno scappano tutti perché l’offerta è in tono minore, poi solitamente si festeggia in tre piazze diverse. Invece – aggiunge – sarebbe meglio avere un solo evento che metta tutti d’accordo». Ma chi portare sul palco della città di Eleonora? «Ai nostri clienti sento nominare spesso anche il rapper Noyz Narcos». Sara Aramu, titolare dell’attività “Koky nails and beauty” è convinta che «bisognerebbe portare qualcuno che piaccia sia ai giovani che agli adulti».
Per Giorgio Boi e Monica Fais, alla guida di “Friggiò”, «bisognerebbe anche pensare agli eventi collaterali. I cittadini si stanno rinchiudendo in casa, un po’ come avviene in una domenica come questa, assolutamente deserta». Il Capodanno, insomma, «deve far divertire tutti con una formula che andrebbe studiata per tempo». Nei giorni scorsi il Comune ha deciso di stanziare 100mila euro a favore di chi organizzerà il Capodanno: formula “all inclusive” e che tenga conto del coinvolgimento di una più ampia fascia di pubblico possibile, con particolare riguardo ai più giovani. Giorgia Leo, 20 anni, presidente della Consulta giovanile di Oristano, è d’accordo col dire che «il nome deve piacere ad un’ampia fascia d’età». Da «Ligabue, ma anche Fabri Fibra, potrebbero essere una buona scelta, anche se non conosco il loro cachet». A chi dice che per Capodanno ci sono solo balli sardi, risponde: «Non è vero, l’anno scorso c’era Emi Skilla». Secondo Alberto Pippia, del ristorante “Craf Banana”, in via De Castro, «manca qualità». Oristano? «A Capodanno è sempre stata un po’ morta».